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martedì 12 marzo 2019

Dinamo Sassari: Scott Bamforth, i 5 peccati capitali, gli acquisti dal discount e la Fiba Europe Cup


C'era una volta la Dinamo di Scott Bamforth, quella che a fine girone di ritorno era risalita prepotentemente in classifica per poi mettere radici nel rigoglioso giardino delle magnifiche otto. La scia vincente all'ombra delle prodezze di Bamforth è arrivata sino alla prima gara del girone di ritorno, quella contro Reggio Emilia, ma l'effetto si è chiuso lì. Dopodiché il campionato ha riservato solo polpette avvelenate e bocconi indigesti: 5 sconfitte consecutive, non tutte uguali tra loro nella forma e nella sostanza, ma sicuramente ogni volta sempre più tragiche e sanguinose.
Il buon Scott succitato era riuscito, non da solo ovviamente, a portare la Dinamo tra le prime otto, in Coppa Italia e a farla volare in Europe cup. Ancora adesso nelle statistiche della Legabasket Scott Bamforth è in quarta posizione nella stagione per numero di punti segnati, ed è stato l'unico giocatore del campionato ad essere andato sempre in doppia cifra; probabilmente l'MVP del girone di andata. Con lui in campo giravano alla meraviglia anche il grande Cooley, Polonara, Gentile, Pierre, Thomas e Smith, ma di questi qualcuno sia perso per strada (il buon Jackone), qualcuno va a corrente alternata offrendo grandi prove ma anche oscuri black-out (vedi Polonara e Gentile) e, alla fine dei conti, si salvano dal grigiore generale solo Pierre, Thomas, Spissu e Smith.
Poi c'è i discorso degli acquisti per rimediare alle partenze e all'infortunio di Bamforth. E qui vengono le note più dolenti: McGee è senz'altro un buon giocatore e si vede (a tratti) ma, con tutto il rispetto, non vale un solo piede dell'uomo che sta sostituendo; Carter è l'oggetto volante non identificato del roster, tanto impegno, sudore e grinta ma risultati a dir poco imbarazzanti. Siamo sicuri che far partire quell'altro disastro di Petteway sia stata una mossa vincente? Mah...
Comunque ormai è fatta. I playoff sono sempre più lontani e irraggiungibili, non impossibili ma per arrivarci ci vuole ben altro rispetto a quello che sta mettendo in mostra la Dinamo di queste settimane. Di certo quanto Jackone gira le cose cambiano, vedi la Coppa Italia e la Coppa europea ma in campionato Cooley non gioca bene dall'ultima partita vinta (quella contro Reggio Emilia). Se lui è in fiducia si vince, se lui non entra dentro la canotta si perde. Punto. 
L'arrivo del Poz in un momento già grigio (3 sconfitte consecutive nell'ultimo scampolo della gestione Esposito); qualche giocatore ha continuato a correre e forse ha anche accelerato (Spissu, Pierre, Thomas, Smith, a tratti anche Gentile) qualcuno è sparito dai radar (Magro, Diop, Devecchi) e tutti insieme sono sempre partiti mosci e distratti nei primi minuti delle partite, sia in quelle perse (Cremona e Venezia in campionato, Brindisi in coppa Italia) sia in quelle vinte (Venezia in coppa Italia) fa eccezione a questo andazzo solo la gara con il Leiden in EuropeCup. Finora il bilancio dall'avvento del grande Poz è di 3 sconfitte e 2 vittorie, più qualche disperso di peso (Cooley) una zavorra da portarsi appresso (Carter) e un McGee che non è Bamforth.
A meno 9 partite da giocare con il misero bottino di 18 punti in tasca, le batterie scariche e soprattutto un'agguerrita schiera di squadre in eccellente stato di forma che contendono i posticini rimasti (Cantù, Trento, Trieste e Brindisi) sembra una specie di mission impossible...
Per ora, mi pare, bisogna accontentarsi della Fiba Europe Cup dove la Dinamo-Banco di Sardegna si sta comportando egregiamente. Salvo colpi di scena le uniche soddisfazioni di questa stagione sono da cercarsi solo da quelle parti.
In attesa del succitato colpo di scena domani alle 20.30 al PalaSerradimigni c'è il match di ritorno del Round of 16 tra la Dinamo e gli olandesi del Leiden. Si parte dal +4 in favore dei sassaresi.

Forza Dinamo!

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