Beh, le sconfitte a questo punto sarebbero 8 se si tiene conto della ferita ancora aperta di ieri sera in casa contro Capo D'Orlando. Tuttavia quelle dolorose ed evitabili restano sempre 7 (compresa quella di ieri, 12 novembre 2017) perché contro la corazzata Monaco, onestamente, non si poteva pretendere molto di più.
Il punto è un altro, se alla Dinamo Sassari manca Rok Stipcevic la squadra perde la strada e con essa la grinta e l'orgoglio; non c'è niente da fare. Quattro partite consecutive senza il play croato=quattro sconfitte. I 7 (beh, qualcuno in più...) fratelli - Spissu, Bamforth, Jones, Randolph, Planinic, Polonara, Hatcher, Pierre e DeVecchi - si sono ritrovati senza corrente a brancolare nel buio della parte bassa della classifica di serie A e nelle tenebre più fitte in Basketball Champions League.
A parziale scusante dei giganti sassaresi bisogna dire che la sfortuna in questo avvio di stagione non è mancata affatto, sotto forma di una serie infinita di infortuni e alcune scelte arbitrali al limite della decenza. Tutto questo ha portato alle dimissioni del coach Pasquini di ieri sera. Fortunatamente le dimissioni non sono state accettate dal presidente Sardara e dalla squadra che ha fatto fronte comune per accollarsi le responsabilità di questo mezzo disastro, tanto doloroso quanto inaspettato. Perché la Dinamo di quest'anno pareva sicuramente ben attrezzata per puntare in alto con una squadra ben costruita in ogni particolare, giovane e grintosa. Sembrava che l'energia che forse mancava ai roster delle due precedenti stagioni stavolta ci fosse e anche in abbondanza. Invece no, o almeno non più, o forse non ancora.
A questo punto della storia pare girare bene solo Bamforth (l'unico a salvarsi nei recenti disastri) ma anche il buon Planinic che, invece inizialmente, pareva il punto debole della squadra. Per il resto poco altro: Randolph e Jones che avevano fatto faville nelle prime giornate si sono spenti; Polonara funziona bene, anzi benissimo, un giorno si e uno no...e così via anche tutti gli altri.
Il problema sta nella testa - ed è qui che interviene mastro Rok - e non di certo per quanto concerne la qualità dei giocatori. Insisto con l'affermare che quest'anno la Dinamo - Banco di Sardegna possiede un roster adatto per stazionare nei vertici della classifica di serie A e anche nel gruppo A della Basketball Champions League.
In ogni caso per ora sono arrivate 4 sconfitte in campionato (3 fuori casa: Torino, Bologna e Cremona e una addirittura in casa: Capo D'Orlando) e altrettante in Champions (Juventus Utena fuori casa e ben tre tra le mura amiche: Monaco, Pinar e Oldenburg). Solo tre vittorie in serie A (Cantù, Reggio Emilia e Milano, tutte in casa) e una in Europa (contro la fortissima Murcia, fuori casa).
Risultati strani e incomprensibili, che non rendono giustizia al valore della squadra, perché in campionato tutte le partite perse erano alla portata della formazione di Sardara e Pasquini, eccetto forse Torino con la quale si poteva discutere ad armi pari. Non parliamo poi della Champions, perché anche qui ad eccezione di Monaco sono arrivate sconfitte inaspettate e ingiustificabili sotto molti aspetti. Di certo il match perso per un punto contro Oldenburg in casa e quello deciso dagli arbitri con la Juve Utena in Lituania fanno ancora male e sono difficili da mandare giù. Si può dire la stessa cosa per il campionato: Bologna, Cremona e Capo D'Orlando non sono assolutamente imbattibili per questa Dinamo, anzi.
In conclusione penso sia inutile piangere sul latte versato e sui punti persi (anche quelli di sutura, purtroppo) in quanto la squadra c'è, deve solo ritrovarsi e ritrovare ziu Rok, per quanto mi riguarda l'unico e il solo assolutamente insostituibile. Dovremmo solo rassegnarci ai "soliti" alti e bassi, ai buchi neri come agli exploit straordinari (vedi la partita contro Milano). Nè più né meno come l'anno scorso e due anni fa. Ma anche stavolta i mezzi per arrivare in fondo in tutte le competizioni (Coppa Italia compresa) ci sono, eccome. Serve solo un po' di pazienza che, è vero, ogni tanto si perde ma va assolutamente ripescata di volta in volta, perché la Dinamo è la Dinamo...Tutto il resto è noia. "Ca Semus Prus De Unu Giogu."
Forza Dinamo!
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