Eh si, il signor Murphy non aveva poi tutti i torti: "se qualcosa può andare male, andrà male" e così è stato, almeno sino a oggi.
Quest'anno, probabilmente, si è andati anche oltre ai confini stabiliti dalle leggi murphologiche stilate da Arthur Bloch, oltre ogni immaginazione, oltre ogni possibile e immaginabile assembramento di gufi e catastrofisti di ogni casta e genere. Tanto che ho dovuto mettere da parte i files (o meglio: gli embrioni di file) di una decina di recensioni in attesa di vedere la luce. Per questo avrò tempo per rimediare, o quantomeno ci proverò, invece, per quanto riguarda l'annata disastrosa della Dinamo - Banco di Sardegna non sono tanto sicuro che si possa fare granché...Sempre con la speranza che i fatti e il fato mi smentiscano il più velocemente possibile.
Ma se l'inizio del campionato non è stato niente di che e dall'Eurocup non si poteva pretendere più di tanto, l'esonero del grande Meo Sacchetti è stato un colpo duro da digerire, una ferita che sanguina ancora adesso e probabilmente non si rimarginerà mai. Però devo ammettere che con il passare del tempo avevo iniziato ad apprezzare anche il nuovo coach Marco Calvani, un signore anche fuori dal campo, professionista serio e capace, in grado di risvegliare un buon numero di "belli addormentati" e "oggetti non identificati" quali ad esempio Petway. Dopo, però, sul più bello, sono arrivati i regali alla Vanoli Cremona in campionato e, soprattutto, in coppa Italia, la partenza di Marquez Haynes (gran bel giocatore, secondo il mio modesto parere) le sconfitte incredibili con Avellino e anche con Bologna domenica scorsa. Quest'ultima gara è stata la "ciliegina sulla torta", la penultima in classifica, con zero vittorie in trasferta (sino a quel momento) viene a fare shopping al Pala Serradimigni con tanto di fischi finali (evento alquanto insolito a Sassari) e un senso di disagio, frustrazione e incredulità talmente densi da poter essere tagliati a fette. Dopo tutto questo sono arrivate le dimissioni e le lacrime di Calvani e il passaggio di Federico Pasquini da general manager a coach...E la Dinamo 2015-2016 versione 3.0 è pronta a iniziare tutto daccapo.
E pensare che l'arrivo di Tony Mitchell, quello del sorprendente Josh Akognon e il rientro dell'ottimo Kenny Kadji avevano fatto ben sperare (forse troppo ben sperare, a dire il vero), per non parlare della buona vena di Rok Stipcevic e degli altri "Lazari" che si erano "alzati e avevano (finalmente) camminato".
Ma la verità è che la Dinamo 2015-2016 non è minimamente paragonabile a quella dell'anno scorso, quella del triplete con lo storico scudetto ancora cucito sulle maglie (Shane Lawal, Rakim Sanders, Jerome Dyson erano di ben altro livello, ma anche Edgar Sosa e Jeff Brooks non scherzavano affatto) e forse si può dire altrettanto anche dell'epoca Diener.
In fin dei conti l'unico "mostro", l'unico giocatore di classe superiore in questa formazione è San David Logan, il Professore, probabilmente il pezzo più pregiato di tutto il campionato italiano. Per il resto si tratta di giocatori dal grande talento e grande tecnica (Stipcevic, Alexander, Akognon, Mitchell, Kadji, Petway) ma ben poco carattere, capaci di cose incredibili e soluzioni geniali come di schifezze immonde, assolutamente inguardabili.
Speriamo bene.
In ogni caso Grazie al presidente Stefano Sardara e a tutto lo staff per quello che hanno fatto e stanno cercando di fare. Il futuro non può essere nero come il presente, neanche volendo. Perché prima o poi il valore di questa squadra (che c'è e non è poco, nonostante le amnesie, le "schifezze" e gli alti e bassi di quest'anno) prima o poi salterà fuori. Sono convinto che Venezia, Brindisi e Trento non valgano di più di questa stranissima Dinamo di quest'anno, ma anche Pistoia, Avellino e Cremona (nonostante i disastrosi risultati negli scontri diretti) siano alla portata di Logan e compagni.
L'Armani e la Grissin Bon forse sono di un altro pianeta, ma mancano ancora 8 partite e 16 punti...
Spero di non dover più sentire fischi al PalaSerradimigni.
In ogni caso Grazie al presidente Stefano Sardara e a tutto lo staff per quello che hanno fatto e stanno cercando di fare. Il futuro non può essere nero come il presente, neanche volendo. Perché prima o poi il valore di questa squadra (che c'è e non è poco, nonostante le amnesie, le "schifezze" e gli alti e bassi di quest'anno) prima o poi salterà fuori. Sono convinto che Venezia, Brindisi e Trento non valgano di più di questa stranissima Dinamo di quest'anno, ma anche Pistoia, Avellino e Cremona (nonostante i disastrosi risultati negli scontri diretti) siano alla portata di Logan e compagni.
L'Armani e la Grissin Bon forse sono di un altro pianeta, ma mancano ancora 8 partite e 16 punti...
Spero di non dover più sentire fischi al PalaSerradimigni.
In molti (molti, ehm...si fa per dire) si staranno chiedendo che cosa ci fa un (brutto) post del genere in un blog che tratta (male) di arte e musica. Beh, ragazzi, la passione è passione non è mica acqua fresca e se questo umile blog è praticamente fermo in mezzo alla strada con le quattro frecce la colpa è anche dell'annata disastrosa della Dinamo (soprattutto nelle ultime giornate). Sono tutte cose legate tra loro in un modo o nell'altro. Non ci posso fare niente.
Forza Dinamo!
Emergo per un attimo dalla valle di lacrime Manital ormai in caduta libera verso una meritatissima retrocessione per alcune considerazioni.
RispondiEliminaNon ho ben compreso alcune scelte di Sardara, una su tutte l'esonero di Sacchetti che a mio avviso non ha mai avuto colpe; caspita cedi tre tizi non qualunque (Lawal, Sanders, Dyson) stravolgi un quintetto con dei brutti addormentati non è che puoi chiedere al vecchio Meo un (altro) miracolo.
I fischi: da juventino posso anche capirli perchè quando ti abitui bene è difficile poi tornare con i piedi per terra. ;-)
Resto comunque sulle mie posizioni: troppi americani mediocri spacciati per fuoriclasse. Non condivido questo trend che taglia le gambe al basket italiano. Abbiamo tante giovani promesse che rimangono al palo a causa di una politica che sinceramente fatico a capire...
Sono assolutamente d'accordo con te: troppi fantasmi, troppi americani insignificanti vengono in vacanza in Italia e prendono il posto di chi ha veramente voglia di giocare e onorare la maglia che indossa.
RispondiEliminaPerò la scelta di tagliare fuori San Meo aveva un senso dal punto di vista della società: dopo una campagna acquisti sconsiderata serviva una scossa e, a dire il vero, per qualche giornata c'è stata pure grazie a Calvani. Poi sono arrivate le tenebre. L'ultima partita contro Bologna è stata la peggiore dell'anno. Penso che non sia possibile fare peggio, perciò sono ottimista per i playoff...Nonostante tutto.
Mi dispiace davvero per la Manital e per Dyson in particolare. In bocca al lupo per la Juve!
Ciao