Non ci sono le parole adatte per descrivere le sensazioni che riesce a sprigionare il contatto con il Grand Canyon; nessuna foto e nessun video possono rendere l'idea, anche solo parzialmente. Ma io ci provo lo stesso...
Questa meraviglia della natura è stata modellata e rifinita dal fiume Colorado quando ancora aveva la forza di plasmare la roccia con l'impeto delle sue acque. E l'opera della natura, con la sua meravigliosa tavolozza di colori, qui probabilmente raggiunge il suo apice.
Ora il fiume Colorado non è più così imponente, ma la sua opera d'arte decisamente si: quella è rimasta e rimarrà a lungo.
Il Grand Canyon è lungo oltre 400 chilometri, arriva a una profondità massima di 1600 metri e ha una larghezza che varia da poche centinaia di metri a vari chilometri. Si può ammirare lungo i bordi dai numerosi punti panoramici presenti nel suo percorso, oppure con uno spettacolare (ma costoso) giro in elicottero. C'è anche una vecchia torre panoramica, realizzata nel 1932 e decorata all'interno con pitture indiane, che offre un ottimo punto di vista sulla gola.
Se vi capita di fare un salto in Arizona (lo so, non è proprio dietro l'angolo) oltre allo spettacolo del Grand Canyon, è d'obbligo un salto nella splendida cittadina di Sedona circondata dalle rocce rosse dell'Oak Creek Canyon, popolata da numerosi artisti, persone intrippate con la new age e tanti stravaganti personaggi. Un posto magico, in qualche modo.
Ma lo "spettacolo" in Arizona si trova in ogni angolo: gli splendidi cactus giganteschi chiamati Saguaro che decorano alcune fette del paesaggio, come anche le rovine indiane del cosiddetto "castello" di Montezuma a metà strada tra Phoenix e Flagstaff.
Anche in Arizona come in tutte le tappe del ns. viaggio una delle cose più sorprendenti è la grande pulizia delle città, delle strade e del territorio, evidentemente una prerogativa degli USA: non si vede un pezzo di carta per terra o i tipici cumuli di rifiuti nelle piazzole di sosta delle strade extra urbane che si vedono da noi, e tantomeno un solo mozzicone di sigaretta. A proposito di queste ultime, devo dire che per i tabagisti incalliti come me non è facile la vita in America: non si può fumare quasi in nessun posto, neanche all'aperto se non nelle apposite smoking area ben distanti da parchi, spiagge, marciapiedi e porte di aeroporti, locali e negozi.
Ma oltre a questo, anche nelle grandi città, non si sente lo smog e l'inquinamento che ovviamente sono ben presenti (be' stiamo parlando degli USA mica di un piccolo staterello insignificante) ma non si avvertono nei nostri nasi come avviene per esempio in Cina, in Nepal o a Milano all'ora di punta. L'aria sembra sempre pulita e leggera.
Qui sotto ci sono alcune foto che però, come ho detto prima, non rendono affatto giustizia alla bellezza dei luoghi...
A spasso per l'Arizona...I cactus Saguaro, il castello di Montezuma, l'Oak Greek Canyon e Sidona
ti sei messo un blues mentre viaggiavi?
RispondiEliminaA dire il vero la colonna sonora in Arizona, Nevada e Utah era più che altro country, southern rock, Johnny Cash (tutto Folsom prison) e qualcosa di pop. Ma nei pressi delle città andava per la maggiore il punk rock ma qui qualche blues c'è anche scappato. Poi soprattuto nelle strade, negli angoli e nelle vie secondarie di San Francisco e Los Angeles non solo si è sentito il blues ma mi è parso di sentire anche le parole di qualche tua storia...calzavano alla perfezione.
RispondiEliminaGrazie bro,bella comunque la colonna sonora. Poi avevi Johnny... basta e avanza
RispondiEliminaGrazie a te, fratello
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