Confessioni di un ladro di anime, i fiori dall’esilio e la morte in mezzo agli stranieri
Rome non è solo la nostra benamata capitale è anche un gruppo, o meglio è Jerome Reuter, padre padrone, ladro di anime, unica mente e del progetto.
Si sono formati nel 2005 in Lussemburgo. La creatura musicale parte da solide radici dark-wave per poi mutare in neo-folk ispirato ed evocativo, sino a evolversi in un suono acustico e malinconico dalla forte componente cantautorale oscura e poetica come raramente si può ascoltare.
Con il tempo la penna di Reuter ha abbandonato le tentazioni apocalittiche del neo-folk e le sperimentazioni industriali per dirigersi verso i lidi di un suono più accessibile e meno disturbante, ma sempre raffinato e dannato quanto basta.
L’ultimo album è più vicino a una versione alternative di Leonard Cohen, o ad alcune cose di Nick Cave, che alle oscure e splendide tempeste dark-folk dei primi dischi.
Le opere:
1.Berlin - Mini-Lp 2006
2.Nera - 2006
3.Confessions d’un voleur d’ames - 2007
4.Masse mensch material - 2008
5.To die among strangers - Ep 2009
6.Flowers from exile - 2009
7.L’assassin - Ep 2010
8.Nos chants perdus - 2010
I capolavori sono almeno due: “Masse mensch material” e “Flowers from exile” due dischi di una bellezza struggente, intensi ed emozionanti. Le più alte vette toccate dall’ispiratissima penna di Jerome Reuter e due album da avere assolutamente.
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