Il 2025 finisce male, come tanti altri anni che l'hanno preceduto, soprattutto dall'avvento del Covid in poi. Comunque questo maledetto 2025 verrà ricordato soprattutto per le grandi manifestazioni di piazza, pacifiche e non, contro l'invasione russa in Ucraina e contro il regime nazi-fascista del dittatore sanguinario Putin. Tutte le piazza d'Italia si sono animate e hanno preso fuoco con centinaia di migliaia di partecipanti per far sentire la voce all'unisono del popolo italico totalmente solidale con il popolo ucraino sfinito da una guerra infinita senza alcun senso. Quasi un milione di morti o forse più, tra militari e civili da ambo le parti, hanno scosso l'opinione pubblica che ha chiesto e continua a chiedere a gran voce l'invio di armi per la difesa del territorio ucraino e della sua gente stremata, oltre che cibo e medicinali. La folla ha anche chiesto più volte, con una voce sola, di bloccare l'importazione di petrolio e gas russo, scegliendo il freddo o un costo elevatissimo del riscaldamento e dei carburanti pur di non foraggiare con gli euro italici l'esercito del conquistatore Vladimiro. Oltre questo anche i sindacati e le femministe nei loro scioperi e nelle loro innumerevoli manifestazioni di protesta si sono ammantati con la bandiera ucraina e inneggiavano senza esitare un solo attimo alla fine del regime di Putin. In qualche manifestazione si è anche provato ad assaltare l'ambasciata russa, in altre si manifestava contro la strage di donne e di giovani da parte del regime fondamentalista iraniano, in altre ancora si protestava contro la violenza dei talebani in Afghanistan o contro le stragi di civili in Sudan. Le femministe in particolare nel ricordo delle donne vittime dei regimi fondamentalisti islamici hanno manifestato più volte in favore delle donne afghane o delle giovani iraniane stuprate o torturate dalla Polizia Morale. O no?
Forse no, dei morti ucraini, delle donne iraniane o di quelle afgane o sudanesi non frega un cazzo a nessuno, men che meno ai baldi giovani di estrema sinistra. In Italia, da sempre, si bruciano le piazze (e le sedi dei giornali) solo per due cose: la Palestina e il calcio. Il resto del mondo può bruciare tutto intero, i politici possono alzare le tasse, togliere e tagliare stipendi e pensioni e nessuno, ma proprio nessuno, scenderà mai in piazza, neanche Landini e i suoi discepoli. Il problema è che chi manifesta, chi scende in piazza, chi mette a ferro e fuoco le nostre città sono sempre gli stessi: i centri sociali, gli studenti figli di papà, qualche adolescente in vena di teppismo a buon mercato e qualche drappello di giovani immigrati, questi ultimi consapevoli del fatto che qui in Italia si possono prendere a pietre i poliziotti senza avere conseguenze, nei loro paesi no.
Comunque c'è da dire che la guerra in Palestina, per carità, è stata ed è ancora un terribile campionario di atrocità e ancora adesso le nefandezze dei coloni in Cisgiordania accadono ogni santo giorno; ne siamo consapevoli tutti. Ma resta il fatto che questa non è, come si vuol far credere, l'unica guerra in questo mondo martoriato e poi, a differenza di altri conflitti che la guerra l'hanno subita senza alcun motivo, è stata causata dai palestinesi stessi e dalla terrificante strage di civili israeliani del 7 ottobre. Non mi risulta che chi ha stuprato, torturato, ucciso e rapito i giovani, le donne, i vecchi e i bambini israeliani fossero tedeschi o finlandesi. I palestinesi da sempre hanno compiuto stragi bestiali in Israele come in Europa o anche in Italia, ma è risaputo che quando si tratta di terroristi islamici si chiude sempre un occhio dalle nostre parti, se poi le vittime sono di religione ebraica si chiudono anche tutti e due gli occhi e in qualche caso si festeggia. Poi la gente, la massa, soprattutto i ragazzini che vivono nella bambagia, hanno la memoria corta o non hanno mai avuto nozioni di storia recente. Di certo sanno tutto di Napoleone ma dalla seconda guerra mondiale in poi, compreso l'eterno conflitto israelo-palestinese c'è il buio totale; non sanno un benamato cazzo di niente. E in qualche caso non lo vogliono sapere.
Del resto noi siamo la nazione della buffonata della Global Sumud Flotilla, che solo da noi ha riempito le pagine dei giornali, mentre negli altri paesi che pur avendo anche loro barchette di gitanti non se li è cagati nessuno o quasi. Siamo il paese di Francesca Albanese o di Ilaria Salis (e dall'altra parte anche di Salvini o del generale Vannacci) dove la prima abbandona lo studio tv quando sta per entrare la senatrice Segre e poi va a giustificare l'assalto dei "pacifisti" pro-Pal alla sede di Torino de La Stampa (“condanno la violenza ma è monito per i giornalisti che non fanno il loro dovere”) a mò di novella Donald Trump in merito allo sconvolgente assalto a Capitol Hill. La seconda dopo essere andata a menare gente in un paese straniero si ritrova eletta a rappresentante del popolo italiano in Europa e ad avere una bella e intoccabile immunità parlamentare ed è anche stata votata da un folto numero di italioti. Il problema è che il conflitto di Gaza ha sdoganato l'antisemitismo che da sempre c'è stato e c'è qui in Italia, e soprattutto ora vira verso sinistra e solo in qualche piccola e insignificante frangia nazi-fascista all'estrema destra. È venuto fuori tutto quello che covava dentro da tanti decenni e ora "finalmente" ci si sente autorizzati a dare la caccia all'ebreo, a protestare quando atterrano i voli da Tel Aviv (mai vista fare altrettanto per i voli russi o iraniani) o addirittura a manifestare davanti agli stabilimenti balneari perché erano presenti turisti ebrei. In qualche locale e in qualche hotel, anche qui in Sardegna, sono comparsi cartelli con il divieto di ingresso agli ebrei. Vi ricorda qualcosa?
Il mondo si è capovolto. Quelli che erano i cavalli di battaglia dei nazisti e dei fascisti tempo fa, il razzismo, gli attacchi squadristi, la negazione dell’espressione di opinioni diverse e la negazione della libertà di stampa, ora sono stati acquisiti in toto da certa sinistra. In questa area politica, alla sua estremità ovviamente, si apprezza l'invasione e il massacro da parte di Putin in Ucraina, l'Isis, Hamas, Hezbollah e la polizia morale iraniana e si sguazza allegramente nell'antisemitismo. È triste dirlo e ammetterlo ma in questo momento il razzismo abita prevalentemente nell'estrema sinistra. In molte università si impedisce di parlare quando a farlo è qualcuno non gradito, sia esso politico o professore. Gli argomenti e le persone devono essere graditi ai novelli squadristi fascio-comunisti. Poi si manifesta a Torino, con tanto di tentativo di intimidire e far tacere i giornalisti con l'assalto squadrista succitato, solo per protestare per l'ipotesi di espulsione dell'Imam di Torino che inneggiava alla strage del 7 ottobre, un vero uomo di pace, un santo. Il problema non è che questo signore venga cacciato dall'Italia adesso ma perché non sia stato rispedito indietro molto prima.
Per il resto il 2025 verrà ricordato per gli innumerevoli femminicidi, per la violenza di baby gang e trogloditi maranza...Insomma niente di buono. Affanculo al 2025!