Chiuso per inventario (dei neuroni...)

Quest'anno gira così. Si apre, si chiude, si riapre, si lascia socchiuso per far entrare un po' d'aria. Dall'inizio di quest'anno lo spread di questo blog oscilla su e giù come sulle montagne russe, tra alti e bassi, giocatori di basket, pigmei e suore nane che fumano, la voglia di stare dietro ai ritmi vorticosi del web non c'è più. L'ho scritto mille volte e rischio di ripetermi ma questo è il problema, caro Houston.

Non ci sono più i bit di una volta e neanche le mezze stagioni. Intanto, però, qui si sta stagionando un po' troppo; è dal lontano gennaio 2011 che girano le stesse cose, le stesse stronzate in moto perpetuo.

Ho deciso di non inseguire già il "gruppo in fuga", anzi ho proprio smesso di pedalare.

Come avrete certamente notato questo modesto e sgangherato spazio virtuale sta mutando, o meglio: sta provando ad evolversi per vincere la noia dei lettori e, soprattutto, dello "scrittore."

È da un bel pezzo che sono quasi completamente sparite le recensioni e lo spazio dedicato ai pittori, tradizionali e digitali, giusto per variare un po' sul tema.

Viceversa ho deciso di concedere maggior spazio alla "fotografia", ai viaggi,  allo sport e altri cazzi miei.

Il blog ha subito e sta subendo una mutazione genetica, ma non è detto che non si possa tornare sui propri passi per riprendere la strada conosciuta. Dipende da tanti fattori, dal buco nell'ozono come dal tasso di umidità o dal tasso d'interesse.

Intanto oggi si chiude bottega per riordinare le idee (ammesso che ci siano ancora) e forse, se sopravvivo all'inventario, alla calura e all'impatto con l'atmosfera terrestre, ci si ritrova tra una settimana o due su questo canale.

Buon...