Non è facile essere obiettivi con i Satyricon, qualsiasi cosa facciano nei loro dischi e nella loro vita; non si può non avere un occhio di riguardo per chi è stato capace di sfornare tre capolavori assoluti di metal estremo, in rapida successione tra il 1993 e il 1996 (Dark Medieval Times, The Shadowthrone e Nemesis Divina). Oltre tutto, Satyr e Frost non hanno mai deluso le aspettative pur mutando pelle in molte occasioni, come con la svolta industrial post atomica del sottovalutato Rebel Extravaganza o i recenti Now, Diabolical e The Age of Nero, solo lontani parenti della feroce creatura black metal che scorrazzava nei loro dischi nei primi dieci anni di carriera, ma, comunque, buoni dischi.
Il nuovo disco omonimo, l'ottavo capitolo della loro discografia, prosegue il discorso iniziato con i due album precedenti: black doom, cadenzato, lento e sulfureo, imbastardito da tentazioni rock.
Qui si spingono oltre, nel tentativo di dare nuova vita alla loro creatura e, in parte, ci riescono: la gemma più preziosa di questa ricerca è senza dubbio la splendida Phoenix, inaspettata e sorprendente traccia gothic rock che vede come ospite al microfono Sivert Høyem, ex vocalist degli immensi Madrugada con i quali ha inciso 5 bellissimi album, sino allo scioglimento nel 2008. In questo brano Høyem si è occupato anche delle liriche e chissà se questo è il preludio ad una futura collaborazione più consistente o solo un episodio sporadico. La prima ipotesi potrebbe rivelarsi una svolta interessante per la band norvegese, anche se molti seguaci dei Satyricon potrebbero sentirsi male solo all'idea.
Per il resto "Satyricon" offre altre tracce interessanti sin dall'epica intro che apre le porte a Tro Og Kraft, malefica, lenta e grezza, che fa coppia con la successiva Our World, It Rumbles Tonight, ancora più malvagia ed epica, con il suo ritmo progressive metal e il ringhio feroce di Satyr sugli scudi.
I ritmi di questo disco sono in genere lenti e oppressivi, non mancano divagazioni atmosferiche, arpeggi e qualche sbadiglio, ma in generale la proposta sonora funziona abbastanza bene, soprattutto quando il ritmo sale come in Walker Upon the Wind, black metal veloce con tanto di blast beats e parti doom lente e minacciose, o nel roccioso black'n'roll di Nekrohaven.
Una considerazione a parte merita la lunga The Infinity of Time and Space, melodica, oscura e trascinante, arricchita da numerosi cambi di tempo e atmosfere, con parti dark e brusche accelerazioni black.
In conclusione un buon disco, se non ci si fa condizionare dal nome stampato sulla copertina, però, perché chi cerca i Satyricon dei tempi d'oro qui non li troverà di certo.
Tracklist:
01.Voice of Shadow
02.Tro Og Kraft
03.Our World, It Rumbles Tonight
04.Nocturnal Flare
05.Phoenix
06.Walker Upon the Wind
07.Nekrohaven
08.Ageless Northern Spirit
09.The Infinity of Time and Space
10.Natt
Roadrunner - 2013
Formazione:
Satyr - voce, chitarre, basso
Frost - batteria