Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

lunedì 3 novembre 2025

Brasile

 


Ciao gente, questo è il primo di cinque post dedicati al mio (nostro) recentissimo viaggio in Brasile. Qui, in questa sorta di prologo, ho deciso di inserire un paio di informazioni utili per chi fosse interessato a visitare questo meraviglioso paese e alcune fotografie pescate un pò a caso tra le migliaia di scatti riportati a casa.  Seguiranno a breve altri quattro post dedicati a specifiche località, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità: Rio de Janeiro, le cascate di Iguazù (o Iguaçu in portoghese), l'Amazzonia e Salvador de Bahia. 

Il Brasile è immenso e di conseguenza le distanze tra una località e l'altra sono enormi, tanto che questo nostro "piccolo viaggetto" senza pretese ha comportato l'utilizzo di ben dodici (12!) aerei tra voli interni (ben 6) e voli intercontinentali, nonché i voli supplementari dalla Sardegna; praticamente un suicidio. Comunque, a conti fatti, devo ammettere che ne è valsa la pena, nonostante le numerose levatacce in piena notte e i voli infiniti. 


Il Brasile non è una meta facile, almeno non lo è se si scelgono le grandi, meravigliose, città di questo paese. Rio, San Paolo e in parte anche Salvador non sono città sicurissime: il rischio di venire aggrediti o rapinati da qualche abitante delle favelas in vena di shopping è molto elevato, soprattutto se si gira con una costosa fotocamera appesa al collo. Quindi prima di partire è d'obbligo organizzarsi di conseguenza: vestiti un pò andanti, niente marche famose, meglio ancora se si va con un paio di pantaloncini, maglietta o canottiera e infradito, niente orologi, collane, orecchini o bracciali e se possibile neanche marsupi o borse. Se si riesce a tenere un profilo basso con un look più o meno alla brasiliana si può passare inosservati e ci si può mimetizzare tra la fauna locale, e magari si riesce a portare a casa la propria pelle insieme agli oggetti personali. Il telefono e la fotocamera vanno adeguatamente occultati rispettivamente in tasca e in una borsa anonima o anche una comune busta della spesa. Tutto il resto (passaporto compreso) va lasciato necessariamente nella cassaforte dell'albergo, eccetto qualche Real da tenere in tasca per le piccole spese o da consegnare all'eventuale malvivente. Per il resto in tutto il Brasile, Amazzonia compresa, si paga tranquillamente con la carta (e quindi col telefono) anche nei mercatini o dagli ambulanti; sono tutti organizzati con il Pos.

Comunque a noi non è successo assolutamente nulla, abbiamo girato parecchio nelle città con i dovuti accorgimenti e abbiamo incontrato solo persone socievoli e simpatiche, anche se non consiglierei di addentrarsi nei vicoli lontano dalle zone turistiche e soprattutto di sera. Per quanto riguarda il materiale fotografico ho dovuto optare per un corredo low cost o comunque poco appariscente. Quindi nessuno zoom importante, niente zaino fotografico e anche nessuna Leica al seguito. Ho dovuto accettare dei compromessi per avere leggerezza, comodità e ingombri accettabili un pò a discapito della qualità. Alla fine, dopo attenta valutazione dei pro e dei contro, ho scelto di portare con me la mia fedele Fujifilm XT-5 accompagnata da tre obiettivi leggeri e poco vistosi: il Sigma 16-300mm f/3.5-6.7 DC OS  C; il Fujifilm XF 30mm f/2.8 R LM WR Macro e il Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR. Il primo, il Sigma, ha coperto la maggior parte delle situazioni grazie all'incredibile versatilità della sua eccezionale escursione focale, quindi la maggior parte delle giornate le ho passate in sua compagnia, nel bene e nel male, dato che la nitidezza non è il suo forte come anche la velocità e la precisione della messa a fuoco. Comunque è stato veramente divertente e comodo averlo appresso. Il piccolo macro della Fuij l'ho portato per qualche close up soprattutto in Amazzonia o nel parco di Iguazù e infine, il 23mm (35mm equivalente nel formato full frame) l'ho preso per l'inevitabile street nelle città e anche per avere un vetro di qualità per eventuali scatti notturni, data l'apertura 1.4 e l'ottima definizione dei file che si ottengono in accoppiata con la XT-5. Nelle città la macchina l'ho messa al sicuro, con il relativo obiettivo innestato, in una borsa anonima e la estraevo solo nel momento di necessità. Nelle zone molto turistiche - e molto presidiate dai gendarmi - invece la tenevo tranquillamente al collo o in mano. A questo proposito devo aggiungere che queste precauzioni che possono apparire un pò eccessive ti consentono di riportare a casa la macchina in certe zone di alcune città e soprattutto a Rio. Il discorso è completamente diverso in Amazzonia o a Iguazù: in quelle zone, nei parchi o nei piccoli paesini si può stare tranquilli con la fotocamera in mano e i gioielli della corona sulla capoccia. In ogni caso sono riuscito a portare a casa oltre seimila scatti senza mai incontrare nessun problema. Ho dovuto abbondare soprattutto perché non avevo molta fiducia nella capacità di precisione di fuoco del divertentissimo Sigma 16-300mm e in effetti su dieci scimmiette appollaiate sugli alberi almeno 3 o 4 sono venute come una massa indistinta di pixel e peli assolutamente inguardabile. Tuttavia quelle che è riuscito ad "agganciare" non sono affatto male, se ci si accontenta e soprattutto se non si deve pubblicare sul National Geographic. Quindi anche a distanza di giorni, e dopo aver visionato sommariamente tutti i files, se dovessi ritornare da quelle parti riporterei la stessa attrezzatura compreso il succitato Sigma 16-300, anzi soprattutto questo.

Per ritornare al Brasile, è doveroso dire che questo meraviglioso paese non è solo favelas e criminalità più o meno organizzata: qui oltre alla natura esuberante, oltre ai panorami mozzafiato, agli animali e alle spiagge, c'è un'umanità variegata alla quale piace divertirsi, ballare, giocare a calcio in ogni spazio disponibile, sia in spiaggia sia per strada. Il cibo è fantastico e ce n'è per tutti i gusti, dai vegani ai carnivori più esigenti. La carne che si mangia in Brasile è una prelibatezza, ma anche i vegetariani o i vegani troveranno pane per i propri denti a cominciare dalle infinite varietà di frutta esotica o dai succhi da essa ottenuti per finire con la grande varietà di verdure, riso in tutte le salse e quant'altro. Infine c'è da aggiungere che la birra locale è veramente ottima e ci si può dissetare con soddisfazione con pochi Real.


Pochi giorni dopo il nostro rientro in patria c'è stata un'incursione della polizia in una favela di Rio alla ricerca di una banda di narcos. C'è stato un bel casino: città bloccata, voli sospesi e purtroppo 130 morti...





Qui, come scrivevo sopra, ho infilato un pò di fotografie prese a caso dalla montagna di immagini che ho riportato a casa da questo giro in Brasile. Le foto in questione riguardano le quattro tappe del viaggio: Rio, Iguazù, l'amazzonia e Salvador. Nei prossimi giorni proverò a pubblicare quattro post, uno per ogni meta.
Next stop Rio de Janeiro...




















































































































































































































Ci si vede a Rio...