Può accadere anche che una squadra progettata - apparentemente bene - per volare ad alte quote si ritrovi con un bottino di 5 sconfitte consecutive tra campionato e coppe europee e il morale sotto i piedi. Eppure la Dinamo Sassari era partita bene: pur tra mille difficoltà e numerose assenze, aveva disputato un ottimo pre-campionato e un'eccellente Supercoppa che l'aveva condotta a un passo dalla vittoria del trofeo contro grandi squadre (Tortona e Bologna). Invece no. Finora ci sono state 4 sconfitte e solo due vittorie in campionato e 3 batoste su 3 in Champions, con tutta una serie di problematiche non sempre riconducibili all'inserimento dei nuovi acquisti (Jones, Nikolic o il centrone Ounaku che aveva fatto faville nelle prime apparizioni). Infatti la Dinamo dopo le buone vittorie - condite da buone prestazioni - contro Verona e Trento in casa, proprio nel momento in cui soprattutto Jones ha cominciato a far vedere ottime cose ha iniziato una preoccupante involuzione. In BCL si è visto qualcosa di buono solo nel Game 1 contro la corazzata Malaga, dove gli uomini di Bucchi guidati da Ounkau e Bendzius sono usciti a testa alta. Poi contro il Paok (sconfitta con 20 punti di scarto) e Dijon sono calate le tenebre. In campionato si è proseguito con alti e bassi con una brutta figura a Treviso, la vittoria contro Trento, la sconfitta onorevole in casa della Virtus e il disastro di Trieste di pochi giorni fa. Se da una parte è pur vero che mancano ancora Dowe e Treier infortunati, dall'altra ci sono, anzi ci sarebbero, tanti buoni giocatori in grado di decidere un match: Robinson, Ounaku, Bendzius, Nikolic, Gentile, Kruslin, Jones o Diop, con quest'ultimo in grande crescita. Eppure qualcosa si è inceppato; alla prima difficoltà la dinamo non gira più e le energie si esauriscono in fretta. Per quanto riguarda coach Bucchi, non può essere di certo messo in discussione in questo momento, ma la scelta di tenere in campo il buon Bendzius per 37 minuti su 40 contro Trieste non può portare certo buoni risultati. È vero che Raspino o Gandini non sono i suoi sostituti ideali e Treier non è ancora disponibile, ma non si può pretendere che un cecchino come il lituano resti sul parquet tutto quel tempo e mantenga la lucidità che serve. Ora la Baskeball Champions League è praticamente andata - solo un mezzo miracolo potrebbe far andare avanti i sassaresi - e il campionato, seppur ancora lunghissimo, vede i giganti al 14° posto, in zona retrocessione o giù di lì. E, purtroppo, non si può dire che non siano in questa situazione con grande "merito," anche se ci sono tutta una serie di squadre indubbiamente meno forti e talentuose che in questo momento si trovano avanti in classifica e guardano la Dinamo dall'alto verso il basso. Fortunatamente ora c'è la sosta per le nazionali e forse l'orchestra di Bucchi può approfittare della pausa per accordare meglio gli strumenti e aggiustare l'alchimia; i mezzi per poterlo fare ce li ha.
Il prossimo impegno è per domenica 20 novembre in casa contro la matricola Scafati (una delle sole due squadre che si trova attualmente sotto in classifica ferma a 2 punti, l'altra è Verona). Speriamo bene...
Forza Dinamo!