Come ogni anno il 27 Gennaio si celebra il Giorno della Memoria. Un'impresa titanica, quasi disperata, per cercare di ripristinare il sistema operativo di un popolo che ha i circuiti intasati e ben poca ram; un popolo indifferente, distratto e con gravi problemi di carenza di memoria e ancora di più ben poca voglia di sentire storie del passato o di vedere immagini di sofferenza - oltre a quelle del grande fratello vip, ovviamente -. Il tentativo disperato di riuscire a parlare sottovoce, sommessamente ed educatamente, a una massa quasi completamente sorda, quasi incapace di udire se non si urla e quasi completamente incapace di provare empatia verso il prossimo, dato che non è considerato prossimo se non si trova nel proprio cerchio di Facebook e ancora di più nel proprio periodo storico.
Soprattutto ora che i sopravvissuti sono sempre meno e l'antisemitismo dilaga in tutta Europa sia in Francia, dove gli ebrei scappano in massa come non accadeva dai tempi dell'invasione nazista, sia in Germania, in Belgio e anche qui da noi in Italia.
Ormai l'odio verso gli ebrei è stato sdoganato definitivamente approfittando dei suddetti problemi di memoria del popolo e magari con la scusa dell'antisionismo e del "triste destino" delle genti di Palestina. Dalle sparute bande di idioti di estrema destra l'antisemitismo è stato ereditato da una larga fetta della sinistra europea non solo extra parlamentare o filo islamica, ma anche da quella che siede nei vari palazzi di governo. La scusa è sempre la stessa: la "sofferenza" del popolo palestinese (di sicuro il popolo al quale gli europei tengono di più, ancora più che a sé stessi - basta vedere quante bandiere palestinesi sventolano in Italia a sproposito ogni 25 aprile, o ai fischi ed insulti rivolti alla brigata ebraica) e il desiderio di distruggere lo stato di Israele definito da alcuni addirittura "nazista"!?! Ovvero come stravolgere la storia e la verità e rimescolarle a seconda dei propri gusti, a proprio piacimento. La scusa è sempre la stessa: "non ce l'abbiamo contro gli ebrei, ce l'abbiamo contro lo stato di Israele. " Come se non fosse la stesa cosa, come se gli ebrei avessero avuto la possibilità di fare un'altra scelta, cacciati dalle loro case, denunciati dalle migliaia di collaborazionisti per ottenere qualche spicciolo o per rubargli gli averi o la casa, e perseguitati dai governi nazisti, fascisti e comunisti. Senza contare che la caccia all'ebreo è aperta ancora adesso e sono sempre più numerosi gli atti violenti, gli omicidi, le profanazioni dei cimiteri, gli attentati terroristici, le bombe e gli insulti. Nell'indifferenza generale, come negli anni 30. Forse perché sono rari gli attacchi da parte degli estremisti di destra, bensì partono dai gruppi radicali islamici, sempre ben accolti e protetti dai governi europei, e dall'estrema sinistra (a volte non troppo estrema), da un bel pezzo uniti nella causa comune (vedi cosa accade in Francia da tanti anni ormai).
In questa assurda situazione l'antisemitismo si insinua subdolamente tra le pieghe di una memoria evanescente e distorta, a volte plasmata ad arte da strani personaggi nostalgici, dai negazionisti, dai produttori seriali di fake news e dall'intellighenzia filo islamica unita carnalmente a una parte della sinistra. In questa strana situazione è difficile ricordare e fare di tutto perché la cosa non si ripeta, anche perché si sta già ripetendo in qualche modo in Francia e non solo, e sta avvenendo nell'indifferenza generale. E poi la massa filo-palestinese si lamenta della terra sottratta a quel popolo o del muro di Gerusalemme. Cosa dovrebbero fare gli ebrei? Dove dovrebbero andare? Dato che l'Europa è una terra ostile, ora come prima. Di certo nessuno l'avrebbe detto solo una cinquantina di anni fa che le leggi razziali avrebbero trovato più comprensione in certa sinistra (o presunta tale) che non a destra, ammesso che esistano ancora queste obsolete suddivisioni ideologiche.
Non so che senso abbia un "giorno della memoria" nella società odierna, ma anche io nel mio piccolo continuerò a fare in modo che chi ha ancora orecchie per ascoltare, e occhi per leggere e vedere, lo possa fare. Le uniche speranze potrebbero trovarsi tra le menti ancora (quasi) vergini delle nuove generazioni, anche se non ci conterei troppo...
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