Due parole in merito alla terribile strage di Manchester, mentre il Manchester United conquista la sua coppa in Europa League, probabilmente la più triste tra le coppe al pari di quella della Juventus all’Heysel Stadium di Bruxelles nel 1985. Anche in questo caso era giusto che lo vincessero loro ma probabilmente l’avrebbero vinta lo stesso, se fossimo stati in periodo di pace. Lo United è sempre stata la mia seconda squadra di club per quanto riguarda il calcio (anzi la terza, a dire il vero: dopo Samp e Cagliari, a volte anche la prima) ma non sto a tediarvi con i miei perché.
Comunque in altri tempi non mi sarei perso questa finale per niente al mondo, ma questa volta ho saltato l’evento senza rimpianti. Forse non era il caso di giocare con tutti quei morti. Non lo so, non ne sono sicuro, ma ritengo che in questi casi (come anche all’Heysel) il pallone deve essere fermato o, se non altro, spostato più avanti nel tempo.
Per quanto riguarda la strage di bambini e adolescenti a Manchester mi sono trattenuto per un paio di giorni. Volevo evitare di riempire d’insulti il corano, maometto e allah e (forse) ci sono riuscito. L’ennesima strage di matrice islamica in questa guerra infinita tra gli immigrati di prima, seconda o terza generazione, e chi gli ha dato il pane, l’istruzione, la casa, il passaporto e (forse) anche il lavoro.
Intanto in tv e sui giornali, in Italia come all’estero, si continuano a fare le solite chiacchiere inutili, minuti di raccoglimento, fiaccolate, lumicini e cuoricini, e la solita pioggia di puttanate da parte di politici, giornalisti e intellettuali vari nei talk show a cavallo tra la prima e la seconda serata:
“Per evitare tutto questo ci vuole più integrazione e accoglienza... La grande maggioranza dei profughi è di religione cristiana (???!!!) i terroristi sono nati dove hanno messo le bombe, sono cittadini europei... L’islam è una religione di pace... Dobbiamo continuare a vivere la nostra vita e a non cambiare le nostre abitudini perché è questo che i terroristi vogliono”
E cazzate varie da fare accapponare la pelle.
Fare cambiare le abitudini ai terroristi e agli islamici no, eh? Evidentemente è chiedere troppo.
Come al solito in Italia, come in tutta Europa, si giustifica sempre e comunque qualunque terrorista e chi lo spalleggia, purché sia di religione islamica, ovviamente. La colpa è sempre nostra, a prescindere. Forse perché si deve evitare a tutti i costi che la gente, il popolo, faccia di “tutta l’erba un fascio” e metta insieme i terroristi islamici con i fantomatici “islamici moderati” o ancora peggio con i profughi (che comunque sono per il 90% islamici, cari omini del PD). Probabilmente se si rompe qualcosa nel gioco c’è il rischio che salti il mega business dell’accoglienza italian style, con gravi perdite economiche per cooperative, alcune ong, criminalità organizzata e alcuni politici. Quindi è d’obbligo la separazione netta e assoluta tra i due fenomeni. Anche se in Germania c’è stato più di qualche richiedente asilo che si è portato all’inferno qualche vita umana (vedi quella merda di Amri) o che si è occupato di stupri di massa (vedi le centinaia di coglioni al capodanno di Colonia). Ma questi sono fatti che bisogna dimenticare in fretta. A questo proposito ci sono tv e giornali che si occupano di lavaggio del cervello 24 ore su 24. Qui come in Germania (per quanto riguarda quest’ultimo paese basti vedere come hanno occultato il loro passato nazista, cancellando tutte le tracce possibili, pur di far dimenticare).
È assolutamente necessario non confondere chi fa casse da morto con chi fa cassa. Si beve in troppi da quella fonte e quindi non permetteranno mai che si chiuda il rubinetto. Non ci si può permettere di avere dubbi, sospetti e tantomeno qualche certezza troppo scomoda e poco “politically correct” che possa inquinare in qualche modo la fonte.
Vabbè, continuiamo così, mettiamo sotto il tappeto la sporcizia e facciamo finta che tutto vada bene, tanto prima o poi si deve morire tutti.
Buonamorte.
Ogni qualvolta avviene un evento terroristico, si fanno sempre gli stessi discorsi, riguardo l'opportunità di far svolgere certe manifestazioni, ritenute di 'spettacolo'. Bisognerebbe chiedersi se fra gli obiettivi dei terroristi non sia appunto questo, visto che è impensabile che sia semplicemente quello di uccidere un certo numero di persone. Certo, è diverso il caso di cercare di continuare a lavorare e fare il proprio dovere dal caso in cui la componente 'divertimento' è protagonista ma la vita non si divide in compartimenti stagni. Ritengo giusto quindi che la partita si sia svolta, perché sono due cose diverse il provare dolore e tristezza e la manifestazione esteriore di questi stati d'animo. Il più delle volte a uso e consumo degli altri. Riguardo l'Islam e dintorni, lo sai che potrei aggiungere poco di nuovo alle tue sacrosante (sic!) parole, in quanto riguardo queste cose sfondi una porta aperta. L'unica avvilente considerazione è che il manifestare certe idee sulla faccenda sta divenendo sinonimo di 'razzista' o 'xenofobo'. Visto che ci siamo, se proprio vogliamo fare un collegamento fra le due faccende, finale di EL e questa, è l'interesse economico che ha una sua certa influenza nelle scelte.
RispondiEliminaSi, probabilmente hai ragione...Infatti ho scritto "forse non era il caso di giocare", in effetti non sono sicuro neanche che fosse la scelta giusta quella di non giocare. Probabilmente sarebbe stato sufficiente rinviare a un'altra data, magari con un'atmosfera diversa (islamici tombaroli permettendo, logicamente).
RispondiEliminaIn ogni caso si è giocato e il MU ha vinto meritatamente per quanto possa contare.
Purtroppo in futuro non mancheranno altre bombe, altro casino, altri morti e altre chiacchiere inutili a contorno.
Ciao To'