Ci siamo, finalmente ci siamo. È finita. Dopo una logorante e pesantissima campagna elettorale che sembrava non avere mai fine, è giunto il fatidico momento di archiviare in un colpo solo la terrificante riforma costituzionale di Renzi e lui stesso. Il boy-scout di Firenze, Giorgio Napolitano, Verdini, Alfano, Benigni, De Luca, la Merkel, Marchionne, Confindustria, La UE, le banche e la grande finanza mondiale non ce l'hanno fatta.
Personalizzo-non personalizzo-cazzo-se-personalizzi ed è andata a finire così: l'inquilino abusivo di palazzo Chigi ha ricevuto l'ingiunzione di sfratto per mano del popolo italiano. Con un moto d'orgoglio inaspettato e sorprendente.
A dirla tutta non ci avrei scommesso un solo euro. Ero più che convinto che lo sbarramento di fuoco dei TG nazionali e dei grandi quotidiano sarebbero riusciti nell'intento di svuotare i crani degli italici tutti, o quasi. Il continuo martellare di Si, Si e ancora Si, messaggi subliminali, sondaggi finti e cazzate di ogni genere, pareva non dare scampo a nessuno. Renzi era contemporaneamente in ogni schermo tv possibile e immaginabile; appariva anche nella televisione spenta, di notte, anche se si staccava la corrente, anche se si prendeva a martellate l'apparecchio. E poi la pioggia di danari per tutti (o quasi), le minacce di catastrofi, guerre nucleari, carestia, peste, morte e distruzione, Sodoma e Gomorra, sembravano talmente convincenti, insistenti e ben confezionate a uso e consumo dell'italiano medio, da non lasciare molte speranze alla resistenza. Solo una piccola parte della carta stampata (Il Fatto Quotidiano) si è schierata apertamente e coraggiosamente dall'altra parte, e solo una piccola fetta della potenza di fuoco Tv (leggi La7) è rimasta stoicamente imparziale e ha svolto il vero ruolo di servizio pubblico, ovvero informazione vera e pura e un uguale trattamento per quanto riguarda i tempi e la qualità degli spazi delle parti avverse con l'assoluto rispetto della par condicio.
E invece, stavolta, gli italiani mi hanno sorpreso. Quando sono arrivati i risultati ufficiali (agli exit pool non ho mai dato troppa fiducia) praticamente mi sono commosso, quasi come alla vittoria del mondiale di calcio o allo scudetto nel basket. Per strada si è sentito anche qualche carosello di auto festanti, botti e trombette.
E poi c'è stata l'immensa gioia dell'incredibile 73,8 % della mia terra, la Sardegna, che non può non riempirmi di orgoglio.
Mi cospargo il capo di cenere per aver dubitato delle coscienze degli italiani. Stavolta, fortunatamente, le mance non sono servite così come anche la frittura di pesce. Del resto non si può comprare tutto e tutti. E non si può vendere per buona e indispensabile ogni cagata che viene fuori. Il market delle cazzate è chiuso. Speriamo definitivamente.
59.11% NO - 40.89% SI, pochi boh o forse...
L'immagine qui sopra non è mia; l'ho trovata per caso, ma purtroppo non so più dove né chi sia l'autore, altrimenti lo avrei citato volentieri.
Caro Antonio, io dissento fortemente dalla sostanza del tuo commento. Anzi dei tuoi commenti. L'unico senso del voto di domenica è stata una presa di posizione degli italiani contro Renzi. Comprensibile. Peccato che il voto doveva riguardare il merito di una riforma costituzionale. Da condividere o meno ma comunque da prendere in esame riguardo i suoi contenuti. Da questo punto di vista, almeno basandomi su quello che ho potuto appurare di persona, vi è stata una completa ignoranza. Sia per quanto riguarda la riforma stessa e sia, sopratutto, i principi fondamentali della costituzione di cui in maniera superficiale si chiedeva la 'difesa' o addirittura 'l'intoccabilità'.
RispondiEliminaCiao carissimo Tore, lo so benissimo che tu dissenti.
RispondiEliminaMa penso che ti stia sbagliando e che sia vero l'esatto contrario: ovvero è proprio entrando nel merito dei contenuti che quella puttanata di riforma (scritta con il culo e rifinita con le feci) non regge, passi pure l'esistenza politica di mastro Renzi, non penso sia quello il problema (abbiamo avuto premier peggiori di lui anche nel recente passato). Sono sicuro che sono pochi quelli che hanno votato No solo per mandare a casa Renzi, che poi a casa non ci andrà, stanne pure certo...il ventennio del boyscout figlio di Silvio e della Merkel è appena iniziato. E se anche non fosse così, se anche gli italiani avessero votato No solo per (tentare di) mandare via il ragazzo fa lo stesso. L'importante è che questa gran cagata infame non sia passata e questo è già un buon punto di partenza.
Lo so che tu la pensi diversamente e di certo non ti faranno cambiare idea le mie cazzate, ma non fa niente. Il mondo è bello perché è vario e non tutti i referendum vengono per nuocere. L'importante è partecipare...
Ci si vede presto per una birra "costituzionale"!
Ciao To'
Ne discuteremo senz'altro. Solo dal terzo bicchiere in poi, però. Arrivati a quel punto le posizioni si saranno sicuremente ammorbidite.
RispondiEliminaGiusto! Alla salute di Renzi!
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