Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

giovedì 27 marzo 2014

Tying Tiffany - Drop


È arrivato il momento del quinto album per Tying Tiffany, dopo gli antipasti del singolo "One Second" e dell'EP "One," pubblicato l'anno scorso in una bellissima versione picture disc da 10 pollici. Di quest'ultimo vengono qui riprese tutte e quattro le tracce (One Place, One Second, One Girl e One End).
"Drop," il nuovo disco, prosegue il discorso intrapreso dagli ultimi lavori dell'artista padovana (People's Temple del 2010 e, soprattutto, il precedente Dark Days White Nights del 2012) all'insegna di tinte più scure e del magistrale utilizzo di sonorità dark wave, di sfumature indie pop e dell'elettronica. L'evoluzione continua, distaccandosi sempre di più dall'irruenza electro-disco punk dei primi due album (Undercover del 2005 e Brain For Breakfast del 2007). La creatura di Tying Tiffany nel 2014 crea atmosfere più raffinate, intimiste e notturne. In questo emozionante viaggio non mancano momenti più leggeri e colmi di luce come la techno-house di Neon Paradise o di One Girl, come anche qualche traccia ambient, umori sparsi di trip-hop e un buon gusto pop che arricchisce l'impianto melodico del disco. One Girl riesce, chissà poi perché, a riportare alla mente Lana Del Rey, ma si tratta solo di una vaga impressione. Le fa seguito la quieta e indolente Deep Blue River che si srotola su un tappeto ritmico lento e pacato.
Nei dieci brani del disco l'elettronica scorre a fiume con una miscela molto personale di synth pop, electro e new wave, ma sono i brani più oscuri, quelli dove è più presente l'impronta dark wave, a spiccare maggiormente nella scaletta: One Place, One second, One End o l'eterea ed evocativa Dissolve che chiude l'album.
Un altro ottimo disco di Tying Tiffany, come sempre.

Un posto. Un secondo. Una ragazza. Una fine.


Tracklist:

01.One Place
02.Spin Around
03.A Lone Boy
04.One Second
05.Neon Paradise
06.One Girl
07.Deep Blue River
08.No Way Out
09.One End
10.Dissolve

Trisol - 2014


















mercoledì 26 marzo 2014

Brandon Maldonado


Brandon Maldonado (Albuquerque, New Mexico):




























"Brandon Maldonado was born in 1980. He grew up in Albuquerque, New Mexico, an environment rich in hispanic arts and culture. As a child, he was introduced to the fantastical realm of Star Wars and the monsters of Michael Jackson’s Thriller, which first sparked his artistic imagination. In his teens he turned to graffiti, an influence that still can be seen in his works to this day. Maldonado holds a bachelor’s degree in liberal arts from the College of Santa Fe with a focus in Philosophy and world religion he also holds an associate’s degree in fine art but considers himself to be a primarily self taught artist whose most essential technical development was based on the independent study of the paintings of the old masters including Jan Van Eyck and Dominique Ingres among others."

lunedì 24 marzo 2014

Crutches - Lurad




I Crutches sono una punk band proveniente dalla Svezia. Si sono formati nel 2010 e in questi giorni giungono al traguardo del primo album, intitolato "Lurad." Il disco è distribuito da diverse etichette (Not Enough in Svezia, Rawmantic Disaster in Germania, Distro-y-Records in Irlanda e Phobia records in Repubblica Ceca) ed è disponibile in vinile bianco o nel classico nero. 
Il quartetto si colloca nella nuova scena anarcho-punk, crust, d-beat che sta riacquistando vigore e sostanza con numerosissime nuove band che stanno nascendo come funghi in tutto il mondo. Qualcuno sostiene che questi suoni e argomenti sono cose già sentite e risentite, ma in questi tempi grigi, con la nostra civiltà in inesorabile declino, la protesta e il punk dall'anima politica sono di casa. È la logica conseguenza delle nefandezze partorite dal mondo in mano alla finanza, alle banche, alla religione e a quella strana specie umanoide che procede a ritroso lungo la strada dell'evoluzione (i politicanti e i loro derivati). Il punk è nato e cresciuto anche per questo.
La Svezia ha una grande tradizione in ambito punk, crust e hardcore e anche in questo caso non poteva che venire fuori buona musica. Del resto da una terra che ha dato i natali a band fondamentali come Disfear, Totalitär, Anti Cimex, Avskum, Warvictims o Wolfbrigade non si può che aspettarsi grandi cose. 
Ci sono, poi, tante nuove band interessanti come i Dråp o i Clutches, appunto. Ma è in tutta la Scandinavia che proliferano formazioni eccezionali e ottima musica, non solo in ambito punk/hardcore.
"Lurad" suona duro, potente, rumoroso e veloce. D-beat, raw punk senza compromessi, ma non privo di personalità. D'altronde i Crutches non sono alle prime armi, i loro membri provengono da altre ottime band  quali Project Hopeless o Ursut (grandioso il loro "Dåranas Paradis" del 2012). Hanno all'attivo un'ottima demo e un eccellente EP "D-Beat Tsunami" pubblicato nel 2012.
Il nuovo disco si apre con le sirene che avvisano dell'imminente bombardamento e questo si presenta puntuale e devastante già dalla prima traccia "Chaos Squad." Il proseguo è un massacro sonoro senza pietà.
Un gran bel disco con 10 proiettili micidiali.

Tracklist:

01.Intro/Chaos Squad
02.Down The Drain
03.Egna Ben
04.Forever Stoked
05.Interlude
06.Framtiden
07.Arbetarjavel
08.Mera
09.Absolution
10.Lurad

2014 - Phobia Records - Distro-y-Records - Rawmantic Disaster - Not Enough

Formazione:

Oskar: voce
Andreas: chitarre
Tom: basso
DisDaniel: batteria
















domenica 23 marzo 2014

SHACKLΣS - Forced To Regress


Forced To Regress è il primo album pubblicato dalla band australiana Shackles. Segue numerosissimi EP, 7", split e demo, tra i quali spicca il travolgente "Maunder" del 2012: 9 schegge impazzite di hardcore-grind-powerviolence che mi avevano colpito con la grazia di una mazza da baseball scagliata a tutta forza sulle orecchie. Questi quattro terroristi sonori (Dj, Mark, Matt e Ben) provengono da Ocean Shores nel Northen New South Wales, in Australia, appunto, e sono attivi con l'attuale moniker dal 2010.
Il disco oggetto di questa piccola recensione contiene 18 tracce in poco più di 20 minuti. Un furioso assalto di pura violenza, senza un attimo di respiro. La corsa ad alta velocità lungo i solchi di quest'album offre un'unica, piccola  e malsana, tregua verso il finale con la traccia "Oversee,"ammantata in un nero drappo doom. Questa è anche l'unica canzone a superare i 2 minuti di durata. Per il resto l'hardcore scorre a fiumi sostenuto da una batteria frullatore e dalle urla feroci del cantante. Gli Shackles miscelano con maestria powerviolence, HC, grindcore, death metal e tracce di Thrash californiano delle origini, e colpiscono nel segno. È difficile resistere a brani come "Cringe," "Lobotomised" o "Blood and Bone."
Se non avete difficoltà a digerire band come Napalm Death, Extortion, Infest, Crossed Out o Extreme Noise Terror questo disco potrebbe folgorarvi. Per quanto mi riguarda si tratta di una delle migliori uscite discografiche di questi primi mesi dell'anno.
Una bomba.

Tracklist:

01.Blood and Bone
02.Issues
03.Fraudulent
04.No Gender
05.Toasted
06.Cringe
07.Obsolete
08.Cast Out
09.Sedative
10.Lobotomised
11.Engulfed
12.Statistic
13.Self Substantiate
14.Sudden Turn
15.Mislead
16.Always a Slave
17.Oversee
18.Demented Resolve

2014 - Resist Records
















Thanx to Cut & Paste blog: