giovedì 19 marzo 2020

#IORESTOACASA



Altro che "andrà tutto bene" e canzonette dai balconi, la situazione è sempre più tragica: le file di camion dell'esercito che trasportano casse di morti come se fossimo in Siria sono una roba da film di guerra.
Il numero dei morti (475 solo ieri) è talmente elevato che è diventato estremamente difficile tenerne il conto. Abbiamo superato la Cina e gli altri paesi asiatici. Purtroppo le nostre misure per arginare la diffusione dell'infezione per quanto sembrino forti e adeguate alle circostanze, evidentemente non sono sufficienti. In Italia (e in Sardegna in particolare) la percentuale di operatori sanitari positivi al test non ha paragoni al mondo: l'8% a livello nazionale, ben il 60% in Sardegna. Probabilmente ciò è dovuto alla mancanza di presidi di protezione individuale o forse da qualche falla nei protocolli, non sta a me giudicare. In ogni caso sono i medici e gli infermieri quelli che rischiano di più nelle trincee dei nostri ospedali.
Purtroppo in Italia non si possono applicare le norme "made in China" e forse neanche quelle della Corea del Sud. Tuttavia da quelle parti hanno risolto in qualche modo o comunque hanno frenato l'epidemia. In Cina chi non rispettava l'obbligo di non lasciare la propria residenza rischiava la pena di morte, positivo o no che fosse al test; la zona rossa era ed è tuttora inviolabile. In Corea del Sud con i test a tappeto e la tracciatura dei movimenti dei "positivi" hanno isolato decine di migliaia di persone frenando la corsa dell'infezione e riportando, alla fine, un numero bassissimo di morti.
In Italia queste norme non si possono applicare per ovvie ragioni: da una parte c'è il problema della privacy che non consentirebbe alle autorità di tracciare i cittadini, dall'altra c'è anche la scarsa efficacia di sanzioni decisamente blande e leggere se raffrontate a quelle asiatiche. In Corea la multa per chi viene trovato per strada senza un valido motivo è di circa 2.500 €, qui appena 200. Con la differenza che lì il rispetto delle regole e il senso civico della popolazione è ben diverso.
Qui da noi hanno già multato e denunciato oltre 50.000 persone, ma solo perché i controlli non sono così capillari. Del resto non si può pretendere molto di più dalle nostre forze dell'ordine che dovrebbero controllare ogni stradina e piazza delle nostre città; una cosa praticamente impossibile sia per il numero insufficiente di unità a disposizione sia, soprattutto, per l'altissima percentuale di "furbetti" nel nostro paese. Eh si, in Italia siamo tutti più furbi e intelligenti. Siamo specializzati nel fregare il prossimo e aggirare la legge.
Il problema è che c'è troppa gente in giro senza un motivo; si passeggia, si cazzeggia, ci si ferma a chiacchierare in gruppo, si affollano i market come se fosse La Mecca, per non parlare di parchi e giardini, o di tutti i nuovi sportivi che si stanno scoprendo in questi giorni: in tanti ex uomini-pantofola si sono scoperti atleti da quando sono cominciate le restrizioni. Sembra che si stiano preparando tutti per le olimpiadi - che, tra l'altro, non si faranno - e che l'amore per gli animali stia esplodendo in modo esponenziale con centinaia di portatori di cane a passeggio mai visti prima (io che il cane ce l'ho lo so bene).
Sicuramente non è piacevole stare chiusi in casa, è pesante ed estremamente noioso, lo so bene, ma è l'unica soluzione per arginare la diffusione del contagio, sopratutto per quanto concerne i postivi inconsapevoli e asintomatici. Servirebbero più controlli e sanzioni più pesanti. Le passeggiate vanno proibite senza se e senza ma, si dovrebbe uscire solo per recarsi a lavoro o per gravi e inderogabili motivi, adeguatamente certificati e verificabili. Anche il discorso della spesa andrebbe rivisto. C'è gente che continua a recarsi al market tutti i giorni, probabilmente per comprare cose inutili o solo per chiacchierare con qualcuno. Forse bisognerebbe obbligare i cittadini all'acquisto online o comunque alla consegna della spesa a domicilio, magari telefonando al negozietto sotto casa, dato che buona parte della popolazione pare non abbia capito un cazzo.
Altro che maccheroni, canzoncine e flash mob qui ci vorrebbe il coprifuoco o la legge marziale per riportare alla ragione i passeggiatori seriali, gli accaparratori di alimenti, le bande di ragazzini ebeti che cazzeggiano impunemente e i nuovi sportivi-covid.

RESTATE A CASA, CAZZO!!!

6 commenti:

  1. Ciao Antonio.
    Stranamente l'aumento delle restrizioni fanno registrare la crescita di casi positivi e morti.

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  2. Ciao Gus,
    beh, c'è da dire che i poveracci che stanno morendo adesso sono stati probabilmente contagiati prima delle restrizioni, dato che l'incubazione dura sino a 14 giorni. Poi c'è un'altra cosa...le restrizioni non le rispettano tutti, anzi: ieri mentre scrivevo questo post ho contato ben 42 persone che sono passate sotto la mia finestra in pochi minuti. In piccoli gruppi di due-tre-quattro persone, ragazzini, giovani e anziani. Nessuno aveva buste della spesa, nessuno pareva avere una meta e soprattutto nessuno di questi risiede in quella zona, semplicemente è una sorta di cortile interno, con vari varchi, dove la polizia non passa. Il fatto è che abbiamo già oltre 3000 morti, più della Cina ma qui, a differenza di quel paese, si fa a gara a chi è più bravo ad aggirare i controlli e fregare il prossimo. Un popolo di "geni".

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  3. Antonio, su queste problematiche ho scritto qualcosa all'amico Daniele. Clicca sul QUI, se vuoi.

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  4. Letto. Assolutamente d’accordo con te.

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