Nuoro, 17 marzo 2020.
In Italia oltre 27.000 contagiati, oltre 2000 morti e altrettanti in terapia intensiva. Fanno ben sperare invece i quasi 3000 guariti, mentre appare un po' meno confortante il fatto che si stiano facendo meno tamponi, praticamente solo ai sintomatici, anche se i vettori più pericolosi e subdoli per il contagio sono gli asintomatici, numerosissimi e invisibili. In ogni caso questi dati sono già vecchi, verranno aggiornati solo stasera dalla protezione civile. La speranza è che si prosegua con il leggero rallentamento nei numeri del bollettino di guerra quotidiano già riscontrato ieri.
Siamo secondi per numero di casi dietro alla Cina, ma bisogna tenere conto che le altre grandi nazione europee sono in ritardo di almeno una settimana rispetto a noi, e purtroppo stanno anche loro crescendo rapidamente con numeri importanti e preoccupanti, a cominciare dalla Spagna.
In Sardegna i casi di contagio sono già 120, in larga maggioranza operatori sanitari, 2 i morti più altri 2 deceduti al di fuori della regione. Sassari è la città più colpita con 65 contagiati, seguita dai 26 di Cagliari e dai 21 di Nuoro.
Qui come nel resto d'Italia mancano i presidi di protezione per gli operatori sanitari: soprattutto mascherine con filtri FFP2 e FFP3 ma anche le semplici mascherine chirurgiche, oltre a camici e occhiali protettivi.
L'altro problema, come dicevo, è che a differenza della Corea del Sud si stanno facendo ben pochi tamponi per individuare gli asintomatici, soprattutto tra chi è in trincea come infermieri, medici e tutti gli operatori sanitari. L'OMS sta consigliando vivamente l'incremento dei test come anche ha fatto il presidente della regione Sardegna, Solinas, il quale starebbe per far partire la nuova strategia dei "tamponi a tappeto" per tutti gli oltre 20.000 dipendenti del sistema sanitario regionale. Speriamo che si inizi il più presto possibile.
Comunque, anche se in Italia alla fine dei conti siamo ben più seri e scrupolosi nell'applicazione e nel rispetto delle regole in questa emergenza, c'è ancora molta, troppa, gente in giro. Urge un ulteriore giro di vite, forse sarebbe necessario un vero e proprio coprifuoco, magari con un inasprimento delle sanzioni per chi viene trovato fuori senza un valido motivo. Non parliamo poi degli assembramenti pericolosi che ancora oggi si creano nelle nostre città, soprattutto da parte di giovani incoscienti e strafottenti, ma non solo. Le passeggiate dovrebbero essere proibite senza se e senza ma, se si vuole creare un argine valido all'espansione dell'epidemia.
Anche adesso mentre scrivo una banda di ragazzini appicciati e visibilmente alterati è passata sotto la mia finestra come se niente fosse, assolutamente incuranti di norme e divieti e ancora meno dei rischi che stanno facendo correre a tutti. Comunque, a parte i soliti imbecilli, Nuoro, la mia città, pare che stia finalmente capendo il rischio connesso a questo nuovo virus, assimilando le norme e le restrizioni imposte con una buona risposta. Gli spostamenti non indispensabili sono visibilmente calati, l'ospedale è finalmente blindato e anche nei market si rispettano in linea di massima le distanze e il numero di clienti presenti in contemporanea. Il problema è costituito quasi esclusivamente dalle solite baby gang di adolescenti tossici nuoresi che continua nei propri affari all'esterno, come se non stesse accadendo nulla.
Nel mondo invece c'è da segnalare che finalmente anche l'Europa pare si stia svegliando. Sono state chiuse le frontiere esterne e molte nazioni stanno copiando e incollando le norme studiate dall'Italia (assolutamente le migliori del mondo, eccetto forse quelle cinesi e coreane). Ora pare che addirittura anche la presuntuosa Francia lo abbia capito.
Intanto il campionato europeo di calcio è stato spostato al 2021, la UEFA ha sospeso le coppe europee, anzi le ha messe in stand-by in attesa di eventi, come del resto sta accadendo alla Formula 1 e ai vari campionati nazionali di calcio, basket e non solo.
Approfitto di questo umile spazio per ringraziare pubblicamente tutti gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, la protezione civile e il governo Conte.
Speriamo che tutto questo tormento finisca presto. Per ora teniamo duro. Bisogna assolutamente restare a casa.
#IORESTOACASA
"Speriamo che tutto questo tormento finisca presto. Per ora teniamo duro. Bisogna assolutamente restare a casa".
RispondiEliminaNon preoccuparti, come diceva Bossi, lo teniamo duro.
si, con lo stesso Viagra che usava lui
RispondiEliminaComplimenti per il blog.
RispondiEliminaMi piace.
Ti ringrazio. Purtroppo questo straccio di blog non è più quello di una volta né potrà più esserlo. Non ho più tempo né idee (e forse neanche più la testa). Comunque grazie mille.
EliminaGiusto. Non fare il tampone agli asintomatici è un errore grave.
RispondiEliminaA Milano il 40% delle persone si sposta. Il dato è certo perché rilevato dai cellulari.
Assolutamente d’accordo con te. In Corea del Sud hanno fatto i tamponi a tappeto e tracciato tutti i positivi con i cellulari (affanculo la privacy)...Hanno avuto pochissimi morti.
RispondiEliminaQui il senso civico è un po' diverso. Speriamo bene, si può sempre "mutare" in caso di necessità.