Il Portogallo è pieno di portoghesi, ma anche di italiani che qui vi si trasferiscono per potersi godere la pensione in modo decente, lontani dalle sanguisughe del nostro stato. I nostri connazionali si trovano in loco anche sotto forma di turisti di varie specie. Diciamo che, da queste parti, dopo la lingua portoghese la seconda classificata è quella italica, specie d'estate. Dovunque si vada in Portogallo non si sente altro che il nostro idioma sbandierato ai quattro venti (che qui non mancano affatto). Per il resto il Portogallo è un paese splendido, si mangia molto bene e non si spende troppo, ma neanche poco, forse il giusto, di certo molto meno che da noi. Si possono gustare ottimi vini, il celebre Porto o la Ginja, tante ottime birre e un gran quantità di saporite pietanze, sopratutto a base di pesce (baccalà e polpo su tutti) ma anche tanto altro, chiudendo poi il tutto con il dolce, il famoso Pastéis de Belém è il pezzo forte. Ma non si vive solo per lo stomaco, anche gli occhi vogliono la loro parte e qui, credetemi, c'è di che saziarli a volontà: chiese monumentali, torri, castelli fiabeschi, azulejos, vicoli stretti e pittoreschi, ponti spettacolari, i fiumi, l'oceano e la relativa brezza che stempera la calura estiva. Poi c'è tanta musica in giro, non solo il tradizionale Fado che forse non piace a tutti, ma anche tanti suoni di ogni tipo nei numerosissimi locali che propongono musica dal vivo per allietare le lunghe notti estive. Insomma non c'è alcuna possibilità di annoiarsi.
A dire il vero, di questo paese abbiamo visto solo due città dal vivo, il resto solo in tv o sul web, ma ci fidiamo... In questo viaggio light abbiamo visitato Porto e Lisbona, dividendo i giorni equamente tra le due città, nonostante il ritardo di Ryanair.
Siamo atterrati a Porto perché c'era il volo diretto da Cagliari, mentre quello su Lisbona non c'è più da tanti anni. Quindi, una volta rinfrescati dallo splendido clima della città (sempre mite e fresco, un paradiso in confronto alle temperature africane di questi giorni in Italia) e gustata la prima Francesinha (il tipico gustosissimo sandwich di Porto) e infine, dopo aver disteso le pelli a essiccare su una branda per smaltire la stanchezza del ritardo low cost, abbiamo preso un treno per visitare la capitale. Dalla stazione Campanhã di Porto partono treni di vario genere (gli intercity più lenti e gli Alfa Pendular più comodi e rapidi) che collegano le due città in circa tre ore di viaggio. A Lisbona ci siamo sollazzati tra buon cibo, birre, spettacoli, monumenti (il Castello di San Giorgio, il meraviglioso Mosteiro dos Jeronimos, la torre di Belem...), parchi, l'acquario, tram che si inerpicano nelle strette salita tipiche della città, e numerosi svaghi di ogni genere, per poi riprendere il treno per Porto e chiudere il viaggio con un'altra manciata di giorni nell'altra splendida città. Ma per i dettagli sulle due mete del ns giro portoghese vi rimando ai prossimi post dove scenderò maggiormente nei dettagli. Per ora non mi sta che ribadire che il Portogallo non è solo il paese natale di Cristiano Ronaldo è un vero e proprio scrigno ricolmo di bellezza, arte e cultura. Buon viaggio.
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