sabato 12 luglio 2014

Hasta el final



Questo strano mondiale giunge alla conclusione. Qui vicino si odono già le urla di giubilo e il rumore dei tappi che saltano dalle bottiglie di spumante, ma non è stato affatto un brutto mondiale (ad eccezione della terrificante semifinale Argentina-Olanda e della prestazione dell'Italetta di Prandelli, ovviamente). Come quasi sempre accade sono i migliori quelli che se ne vanno prima: il Cile, il Belgio, l'Olanda e Neymar... Ma c'è sempre stato di che divertirsi (latitanza della Rai a parte): buon calcio, stadi pieni e pubblico rumoroso e variopinto.
Di certo, però, alla prossima occasione sarà meglio che io mi astenga da rivolgere le mie simpatie a qualche squadra e, soprattutto, da fare pronostici: prima Italia e Inghilterra (le mie due squadre del "cuore") poi il Cile, ma anche il commuovente Ecuador e la Costa D'Avorio, subito dopo la sorprendente Grecia che clamorosamente rischiava di andare avanti a riscattare la parte d'Europa più bistrattata e ferita dalla crisi, poi l'ottimo Belgio e la corazzata olandese. Tutti affondati. Tutti a casa...a nuoto!
Solo il Brasile non è stato costretto a fare le valigie, innanzitutto perché a casa c'era già e poi perché deve ancora raccogliere tutti i palloni tedeschi da dentro al sacco.
Intanto c'è chi propone Fred come candidato alla presidenza della repubblica brasiliana (forse per non farlo giocare più) e chi, nella federazione italiana, lo vorrebbe naturalizzare per poterlo affiancare a un altro ottimo brasilitaliano come Thiago Motta. Allora si che l'Italia incuterebbe paura a tutti; praticamente un film dell'orrore.
Intanto stasera si gioca la finalina di consolazione tra un Brasile mediocre (senza Neymar) e un'Olanda masochista. Già si prospetta una chiavica inquadrabile, oltre che inutile e forse anche crudele.
La finale, invece, promette meglio: sulla carta la Germania dovrebbe avere vita facile contro la discontinua Argentina di Messi e Higuain, ma potrebbe succedere di tutto. Quindi mi astengo da fare pronostici...che vinca pure chi ci riesce.
Certo che, se si deve scegliere tra Bergoglio e la Merkel non c'è alcun dubbio su quale parte stare, ma la nazionale tedesca ha giocato molto meglio questo mondiale. Quindi...
Come disse il mitico Boskov "Se vinciamo siamo vincitori, se perdiamo siamo perditori" o anche "Io penso che per segnare bisogna tirare in porta."
Beh, domani sera qualcuno sarà vincitore qualcun altro perditore...E qualcuno dovrà tirare in porta per forza.






















Per quanto riguarda la musica non c'è storia: Germania - Argentina non può che finire 7.456 a 3, forse a 4. Le band tedesche interessanti in ambito alternative, punk, rock, goth o metal sono migliaia. Questi sono i Rammstein:



Per l'Argentina gli ottimi Alerta Roja:


Per concludere non poteva mancare "Hasta El Final" come da titolo del post, loro però non sono argentini né tantomeno tedeschi, sono i Subterranean Kids di Barcellona; attivi dal 1985 al 1997. Si sono riformati nel 2007 e non mi dispiacerebbe affatto ascoltare nuovo materiale che, spero, non tardi ad arrivare. Hanno all'attivo 4 album (la cassetta "Subterranean Hardcore" del 1985, "Los Ojos De La Victima" del 1987, "Hasta El Final" mini-Lp del 1989 e "Ya No Hay Tiempo" del 1992) più svariati singoli ed Eps, oltre ad alcune interessantissime compilation come "85-88 The Hardcore Years" utilissima per un primo approccio all'hardcore punk dei Sub Kids.
La versione di "Hasta el Final" di questo video è quella contenuta nella raccolta succitata, ma io ho sempre preferito quella presente nell'eccezionale compilation "People of the Pit" della Goddam Church Records, dove i Sub Kids si dividevano la scaletta con altre eccellenti bande hardcore: Puke, Corrupted Morals, Pure Hate, Raped Teenagers, No Fraud, gli italiani Stige e altri. Per pigrizia non ho rippato la versione su vinile ed è venuto fuori questo...











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Appendice: il ritorno dei Pixies

Pixies - "Indie Cindy" - 2014 - Pixiesmusic/ PIAS


È facile accodarsi ai numerosi tiratori scelti che in questi mesi stanno usando "Indie Cindy" a mo' di bersaglio, sia perché questo disco non è un nuovo album ma bensì una raccolta di Ep, sia perché un confronto con gli altri quattro (cinque, se si tiene conto anche del primo Ep "Come on Pilgrim) non regge proprio. Sarebbe troppo facile unirsi al tiro a segno...ma, se si riesce a mettere da parte i pregiudizi, i capolavori del passato e il sospetto che si tratti di un'operazione fatta al solo fine di lucrare, alla fine dei conti qui ci sono 45 minuti piacevoli e divertenti.
Come dicevo, Indie Cindy è composto da brani precedentemente pubblicati a cavallo tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014 negli ep denominati Ep1, Ep2 e Ep3. Quindi niente di nuovo; un solo brano inedito (Women of War) aggiunto come bonus in formato 7 pollici in occasione del Record Store Day. Se teniamo conto che non c'è più neanche la storica bassista Kim Deal, una delle anime imprescindibili della creatura Pixies, la storia si complica ulteriormente. Nel disco il ruolo del bassista è stato affidato a Simon "Dingo" Archer e al nuovo acquisto Paz Lenchantin (in Womens of War), già nelle line up dei A Perfect Circle e Zwan, tra le altre cose. Nel 2013, per un breve periodo, le quattro corde sono state affidate alla bravissima Kim Shattuck (già leader delle Pandoras e dei fantastici The Muffs) e questa era un'opzione che mi intrigava parecchio; peccato che sia durata poco.
In ogni caso Indie Cindy regala qualche soddisfazione: suoni eccellenti, buone canzoni (la sequenza: Bagboy, Magdalena e Silver Snail è più che piacevole) qualche intreccio vocale degno del passato, un po' di rock, qualche bordata hard rock e il solito indie rock-pop-surf-noise con sopra l'inconfondibile marchio di fabbrica Pixies.
Devo confessare che dopo i primi dieci-venti ascolti ero quasi convinto di aver trovato un eccellente regalo per qualche amico e non vedevo l'ora di sbarazzarmene, ma ora, a mente fredda, sono felice di non averlo fatto: Indie Cindy è un buon disco.
Però lo tengo lontano dagli altri...Doolittle, Surfer Rosa, Bossanova e Trompe Le Monde sono ben altra cosa, come anche i dischi delle Breeders e alcuni album di Frank Black (soprattutto il primo); non c'è dubbio.
Erano altri tempi: Bossanova è stato il primo cd che ho acquistato in assoluto, quando decisi di passare dal vinile al nuovo formato (salvo poi pentirmene, ma questa è un'altra vicenda) e Trompe Le Monde è stato il secondo, e i primi amori non si scordano mai...
Ma "Indie Cindy" continua a crescere con gli ascolti; non so se riuscirà a raggiungere la maggiore età, ma non si può mai dire.
Lunga vita ai Pixies.

Tracklist:

01.What Goes Boom
02.Greens and Blues
03.Indie Cindy
04.Bagboy
05.Magdalena
06.Silver Snail
07.Blue Eyed Hexe
08.Ring the Bell
09.Another Toe in the Ocean
10.Andro Queen
11.Snakes
12.Jamie Bravo



Formazione Pixies 2014:

Black Francis - voce, chitarra
David Lovering - batteria
Joey Santiago - chitarra

Paz Lenchantin - basso

















2 commenti:

  1. Bello questo post ricchissimo, tra calcio e musica.L'Italia poteva vincerlo questo mondiale pazzo. La Germania è la più forte ma tiferò Argentina..Anzi non tiferò nessuno perchè ho l'impressione di portare sfiga... La bassista mi piace tanto.

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  2. Grazie mille mr.Hyde!!!!!
    Beh si, l'Italia avrebbe potuto anche vincerlo ma questa volta sono (quasi) contento che non sia successo perché avevamo una squadra mediocre (Pirlo a parte, ovviamente) con un gioco mediocre. Forse solo l'Honduras, la Bosnia, l'Iran, l'Australia e il Brasile senza Neymar hanno fatto peggio...mah...sarà per la prossima volta.
    Comunque vada, buona finale!
    ciao

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