giovedì 6 settembre 2012

Marduk - Serpent Sermon



I Marduk ritornano a infestare gli impianti stereo dei numerosi seguaci del metal estremo con il loro dodicesimo parto. Il pargolo in questione si chiama Sepent Sermon e mantiene le promesse con dieci ottimi brani di black metal in salsa svedese, veloce, violento, tecnico e nero come gli inverni di quelle terre. Già al primo ascolto si nota subito l’assenza dei coraggiosi spunti sperimentali che caratterizzavano alcune tracce del precedente Wormwood. Qui c’è solo un feroce e infernale assalto sonico che non concede nulla all’esplorazione di nuove strade e, per quanto mi riguarda, la scelta si rivela azzeccata sin dall’inizio del sermone. L’album scorre veloce con malefica ferocia e ipnotici e lugubri passaggi dall’atmosfera doom che incattiviscono ulteriormente i brani in un pericoloso saliscendi negli abissi più profondi e neri. Forse i Marduk non sono più quelli dei tempi andati e, forse, Mortuus non è paragonabile a Legion, ma quest’album e i Marduk nel 2012 sono, in ogni caso, una macchina da guerra invincibile. Sicuramente Serpent Sermon è preferibile ai precedenti Wormwood e Room 5:12 e, probabilmente, fa anche meglio rispetto agli ultimi lavori con Legion dietro al microfono. La parte centrale del disco con il brutale e blasfemo assalto di Hail Mary e le malvagie meraviglie di Into Second Death e Temple of Decay è a dir poco entusiasmante. Ma il disco riserva molte altre leccornie come le violentissime Souls for Belial e Gospel of the Worm.
In conclusione un ottimo disco, prodotto e suonato egregiamente, con ottime chitarre, una sezione ritmica tellurica e la voce di Mortuus in grande spolvero. Sicuramente un acquisto consigliato.



Tracklist:

01.Serpent Sermon
02.Messianic Pestilence
03.Souls For Belial
04.Into Second Death
05.Temple of Decay
06.Damnation's God
07.Hail Mary (Piss-soaled Genuflexion)
08.M.A.M.M.O.N
09.Gospel of the Worm
10.World of Blades

Century Media - Blooddawn Productions - 2012

voto: 8














Formazione: 

Devo - basso
Mortuus - voce
Morgan - chitarre
Lars - batteria






2 commenti:

  1. Non deve essere facile fare i "Black Rocker" così a lungo...una musica a suo modo così estrema rischia di bruciarti presto, almeno è la mia impressione. Certo che gli scandinavi hanno proprio trovato il "loro" genere; sarebbe bello sviscerare gli aspetti "sociali" di tanto affetto per questa musica

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  2. Secondo me la passione per il metal estremo e per il satanismo degli scandinavi è dovuta più che altro al clima, all'inverno lunghissimo e buio (molto buio) ma anche alle antiche tradizioni pagane di quei popoli (ancora oggi ben radicate soprattutto in Norvegia). Poi c'è anche il fattore economico: molti gruppi tirano a lungo anche perché il black e il death metal si vendono molto bene, molto più di quello che si può pensare....

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