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The Other - The Devils You Know

I tedeschi The Other giungono al traguardo del decimo anno di vita con il quinto album “The Devils You Know”. Sono passati ben otto anni dal bellissimo album d’esordio “They’re Alive!” che insieme con “Leaving The Tomb” dei connazionali Crimson Ghosts costituiva la coppia più bella d’Europa in ambito horror punk. Successivamente The Other hanno spiccato il balzo e raggiunto un buon successo commerciale soprattutto con il disco “New Blood” di due anni fa. I Crimson Ghosts quello stesso anno avevano pubblicato l’album Generation Gore di gran lunga superiore al pur buono album degli “Altri” ma non ebbero lo stesso riscontro commerciale... Misteri della fede.

Il nuovo lavoro dei The Other riesce a fare meglio del suo predecessore e, probabilmente, riserverà ulteriori soddisfazioni alla band di Rod Usher.

I suoni sono perfetti, potenti e ben bilanciati (la produzione è stata affidata al mitico Waldermar Sorychta). La musica del quartetto teutonico ha raggiunto un buon grado di maturazione con un ottimo bilanciamento tra le parti melodiche, i testi grondanti sangue, le chitarre metal, numerose sfumature gothic rock spesso prossime alle atmosfere post-punk o death rock, e la struttura hardcore, punk rock che sorregge la baracca.

I “Diavoli” li conosciamo sicuramente ma, del resto, l’horror punk non è un genere che si presta a particolari innovazioni o sperimentazioni. Gli ingredienti sono pochi e sempre i soliti: i Misfits e i film horror. Ma non è detto che questo sia un problema, anzi, tutt’altro. L’horror punk, come altri generi di nicchia ben definiti e circondati da piccole masse di seguaci integralisti (psychobilly, death rock, death country o black metal...), piace perché è sempre uguale a sé stesso, con solo alcune piccole varianti aggiunte di volta in volta. Sta nella bravura dei protagonisti azzeccare le melodie e il tiro giusto, il resto è a disposizione di tutti nella discografia dei Misfits (sia nella versione originaria, sia in quella 2.0 senza Danzig).

The Devils You Know ha molte frecce al suo arco; la prima è l’iniziale My Home is My Casket, preceduta da una breve intro, spettrale e cinematografica, adatta alle circostanze, la canzone coglie subito nel segno con un buon tiro metal e un ritornello efficace. Take You Down è un’altra bella bordata horror punk con i fiocchi e la successiva Skeletons in the Closet fa ancora meglio e si candida a diventare un nuovo piccolo-grande classico della band. Il singolo Puppet on a String, è particolarmente riuscito e potrebbe trascinare per i capelli l’album verso le vette delle classifiche indipendenti. Sono molto buone anche Nightmare on Halloween, Hell is a Place on Earth che contiene parti di puro gothic rock al suo interno, Fright Night che si svolge su un inaspettato sottofondo di tastiere e, soprattutto, l’incredibile traccia che chiude il disco: la lenta e atmosferica Ewigkeit, cantata in tedesco.

In conclusione un ottimo disco, sino a questo momento il migliore in ambito horror punk tra le uscite di quest’anno (in attesa dei nuovi parti dei Crimson Ghosts e Blitzkid in terra germanica, e dei DieMonsterDie o dei Calabrese per quanto riguarda gli Stati Uniti).