venerdì 18 ottobre 2024

Dalla Malesia a Singapore

 


Con questo post si apre il mio diario di viaggio dedicato al Borneo Malese - con appendice a Singapore - suddiviso in varie tappe con foto, stupidaggini e informazioni annesse. Questa prima parte è solo un antipasto di immagini e parole, giusto per dare un'idea di cosa ci sia lì nella terra di Sandokan. Tralasciando per il momento la coda a Singapore, c'è da dire che il Borneo, ovvero la meta principale di questa nuova escursione nel sud-est asiatico, è l'apoteosi della contraddizione: piccole e grandi oasi con varie tipologie di meravigliose foreste, parchi e animali rari, si contrappongono a terribili isole di plastica, montagne di spazzatura e centinaia di chilometri di coltivazioni di palme da olio che piano piano stanno divorando la foresta e l'habitat dell'orango. Per ore e ore di strada non si vedono altro che palme e solo palme e ancora palme in una noia mortale e purtroppo irreversibile. La foresta sta scomparendo ma il business decisamente no, anche per colpa dell'Occidente ingordo. Oltre questo ci sono i centri di recupero degli animali selvatici che svolgono un lavoro egregio, tanti splendidi parchi nazionali, panorami mozzafiato e alcune città veramente belle (Kuching su tutte). La gente è cordiale e accogliente e non ci sono grossi problemi di criminalità, eccetto per alcune isole e località vicino alle Filippine e al confine con la Tailandia. La popolazione è a maggioranza musulmana ma - per ora - non c'è traccia di fondamentalismo; per intenderci si balla e si canta senza problemi, anche se in certe città non è facile riuscire a bersi una birra. Un capitolo a parte merita il cibo e qui proseguono le note dolenti: non so se siamo stati sfortunati o se è sempre così, ma non abbiamo mai mangiato così male in nessun luogo dell'Asia. Eccetto la ricca e turistica Kuching e forse anche la bruttissima e sporca Sandakan, dove si mangia abbastanza bene, nel resto del giro malese spesso abbiamo dovuto abbandonare i piatti ancora pieni e fumanti per optare a delle soluzioni alternative a base di noccioline, patatine e cioccolati dal super market. Quindi sconsiglierei assolutamente di organizzare da queste parti un tour gastronomico, non c'è nulla di paragonabile alla grande e ricca cucina cinese e giapponese o indiana ma neanche lontanamente avvicinabile a quella tailandese, oppure alla coreana o vietnamita. Una delusione non da poco. Oltre questi problemi c'è da dire che vale assolutamente la pena di fare una scampagnata da queste parti, seppur a dieta forzata e tappandosi il naso in alcune occasioni. Il Borneo, nonostante l'olio di palma, la plastica e i gatti con le code mozze è ancora in grado di regalare grandi soddisfazioni soprattutto per quanto riguarda la natura e gli animali. Oltretutto è abbastanza economica...

Tutte le "pessime" foto all'interno di questo post come anche nei successivi, sino all'arrivo a Singapore, sono state immortalate con una Fujifilm XT-5 accompagnata con l'XF 23mm f/1.4 R LM WR, l'XF 30mm f/2.8 R LM WR Macro e il 100-400 f/4.5-5.6 con l'ausilio del moltiplicatore di focale TC 1,4 x. Ovviamente le foto migliori non le ho messe in questi post e in questo blog, ma qualcosa di decente giusto per dare l'idea dovrebbe esserci anche qua...Non ho molto tempo per scegliere, catalogare e sistemare.













































































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Un assaggio di Singapore:






















































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