giovedì 6 luglio 2023

Le armi del mestiere: due Leica e tre Fujifilm

 


Fujifilm XT-5 + XF 100-400 f/4.5-5.6 R LM OIS WR + Teleconverter XF 1.4x TC WR

Queste righe qui sotto non aspirano ad essere una recensione comparativa o meno - dato che non posseggo le competenze tecniche per poterla fare - ma è solo una breve raccolta di considerazioni sugli "attrezzi" a mia disposizione in questo momento per immortalare la luce e il mondo, sia nei viaggi sia sotto casa, sia solo per puro cazzeggio.

Dopo il lontano passato con i rullini e i costi esagerati dello sviluppo, per anni mi sono dilettato con le piccole digitali di Panasonic della serie TZ, piccole compatte con un gran zoom ma, a dirla tutta, non grandissima qualità nei file ottenuti. Poi ero passato già da diversi anni, con grande soddisfazione, alle mirrorless della serie XT di Fujifilm, prima con la XT-1 e poi con la XT-3, macchine eccezionali e bellissime con un buon corredo di ottiche di altissima qualità - e anche di altissimo prezzo però - al quale avevo abbinato qualche obiettivo cinese TT Artisan completamente manuali, molto luminosi e anche molto economici. Ora con il rinnovo del parco macchine mi trovo tra le mani 5 "attrezzi" nuovi o quasi, ognuno dei quali ha - o dovrebbe avere - un utilizzo diverso. Tre Fujifilm: la nuovissima XT-5 (corredata con il 30mm Macro, il classico 18-55, il 55-200 e il mostruoso tele 100-400), la splendida e compattissima XE-4 che uso principalmente con il 27mm f/2.8 per mantenere la leggerezza e compattezza del caso, e l'ultima nata della serie X100 la compattona X100V con il suo meraviglioso 23mm (35mm equivalenti nel Full Frame). Quindi tre APS-C, due con obiettivi intercambiabili e una compatta di fascia alta (molto alta, dato i prezzi che circolano di questi tempi anche per prenderla usata). Poi, completano il corredo due Leica, altre due compatte ma con caratteristiche diverse: la D-Lux 7 (sensore 4/3, zoom 24-75mm f/1.7-2.8) - praticamente identica alla Panasonic LX100 II ma con il bollino rosso Leica - e una Leica Q (Full Frame 24.2 megapixels, 28mm f/1.7), presa ovviamente di seconda mano dato che Berlusconi non mi ha lasciato niente.

Quindi, riassumendo il tutto: tre compatte di fascia alta (una APS-C, una micro 3/4 e una Full Frame) e due mirrorless APS-C con obiettivi intercambiabili.

Vediamo al dunque con qualche considerazione sulla qualità delle macchine succitate: partendo dal basso, ovvero dal pezzo meno "pregiato" c'è la compattina micro 4/3 D-Lux 7 della Leica, davvero bellissima da vedere e facile da usare, con il suo piccolo zoom (24-75mm equivalenti) è l'ideale compagna di viaggio da avere sempre in tasca. I file ottenuti non sono affatto male, il menu è molto ricco e si può personalizzare lo scatto a proprio piacimento, sicuramente meglio e di più rispetto a una compatta tradizionale. Del resto è sempre una Leica, seppur ideata e costruita in collaborazione con Panasonic. Simile per utilizzo e dimensione è la Fujifilm XE-4 che però, nonostante la leggerezza e l'estrema compattezza, è pur sempre una Mirrorless APS-C con la possibilità di cambiare obiettivo in base alle esigenze. Conseguentemente la qualità dei file è decisamente superiore alla piccola Leica anche con obiettivi meno luminosi. La Leica Q invece, nonostante gli anni sulle spalle (fuori produzione dal 2019, ora siamo già alla Q3) è sempre una gran piacere da usare, vedere e toccare. La definizione e la nitidezza dei file è straordinaria. Dovendo cercare dei difetti ho notato qualche piccolo problema con il bilanciamento del bianco negli interni in determinate situazioni, quello automatico in certi casi è quasi inutilizzabile e poi non si può fare una regolazione fine dei colori per ottenere il bianco giusto. Oltre questo la macchina perde qualcosina in definizione nelle scene confuse e più caotiche come per esempio un bosco. Altrimenti la macchina è eccezionale ancora adesso. Una compatta simile per attitudine e look vintage è la favolosa X100V che a differenza della Leica Q non è stabilizzata e non è ovviamente una Full Frame. La compatta di Fuji però con il suo eccellente 23mm f/2 e un sensore APS-C da 26.1 megapixel è una vera e propria piccola meraviglia che può competere tranquillamente con la Leica Q e forse anche con la Q2. I file ottenuti da Fujifilm sono straordinari già in jpg, grazie anche alle straordinarie simulazioni pellicola. Manca lo stabilizzatore certo, ma il mirino ibrido è eccellente e le rotelle vintage consentono di regolare il tutto (tempi, ISO, compensazione esposizione) come una volta, con viva e vibrante soddisfazione. Per concludere questo strampalato post c'è l'ammiraglia, il pezzo forte della collezione, la XT-5, indubbiamente la migliore Fuji che abbia mai avuto: 40.2 megapixel, sensore ovviamente APS-C (1,5x) sensibilità ISO 125-12800, corpo stabilizzato e infinite possibilità di personalizzazione con il menu Q e la simulazione pellicola come ciliegine sulla torta. In abbinamento con il nuovo obiettivo macro XF 30mm f/3.5 WR, ma anche con il tele 100-400 e gli altri obiettivi in mio possesso, è una bomba. Dal 30mm innestato è difficile separarsi: sono fatti l'uno per l'altra e poi la versatilità è impressionante, si può passare da un primo piano di un insetto a un ritratto di un umano o uno scorcio pittoresco senza cambiare ottica. Che dire, i denari vanno e vengono, ma queste cinque macchinette sono eccezionali sia per fare Macro sia per reportage di viaggio e street ma anche per panorami, foto artistiche o ritratti. Da tanti anni ormai sono un fedele X Photographer di Fujifilm ma il fascino e la qualità Leica è assolutamente irresistibile. Una Leica è per sempre.

Insomma quale scegliere? Se si vuole una macchina completa, versatile, con doppio slot per schede SD, tropicalizzata (a differenza delle altre quattro) stabilizzata e con la possibilità di cambiare obiettivi a seconda delle esigenze, indubbiamente dal mio punto di vista l'acquisto migliore è la Fuji XT-5. Se si vogliono più o meno le stesse caratteristiche (forse un po' meno che più a dire il vero, ma è pur sempre un buon compromesso) senza spendere molto è perfetta "l'economica" XE-4 (poco meno di mille euro, solo corpo). Se invece non si gradisce portarsi appresso una borsa con obiettivi, filtri e quant'altro, potrebbero essere una buona alternativa senza compromessi e senza perdere in qualità - anzi, proprio per niente - si può optare per una delle tre compatte come la splendida Fujifilm X100V, la fascinosa Leica Q - bella come poche macchine esistenti - per quanto riguarda l'obiettivo fisso o anche la più economica D Lux-7 (circa 1.300 euro in versione normale) che comunque dispone di un piccolo zoom. Tutte macchine in grado di regalare emozioni e soprattutto ottime fotografie. Il resto lo fanno la capacità, l'occhio e le competenze tecniche di ognuno di noi. Se mancano queste non ha senso avere una o più di queste macchine come invece ho fatto io. Si tratta solo di decidere se si vuole portare appresso una borsa con gli obiettivi o se si preferisce avere un obiettivo fisso, meno pesi e meno ingombri, e quindi si preferisca avvicinarsi fisicamente - con le proprie gambe - all'immagine voluta.


Fujifilm X-E4 + XF 27mm f/2.8 R WR e Leica D-Lux 7, due gemelle diverse


Le due Leica, la D-Lux 7 e la Q (Typ 116)


Leica Q (Typ 116)


Fujifilm X-E4 con XF 18-55 f/2.8-4 R LM OIS



Fujifilm X100V


Grazie per l'attenzione.

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