mercoledì 15 giugno 2022

La Guerra d'estate


 Dopo quasi quattro mesi di guerra, morte e distruzione, tutto l'Occidente appare abulico, stanco, e desideroso di voltare pagina velocemente, magari sopra una sdraio in riva al mare o con un cocktail tra le mani. Anche lo stesso Biden pare abbia meno interesse di qualche tempo fa a mettere sul campo i suoi fuochi d'artificio che solo fino a qualche settimana fa avevano incendiato il panorama internazionale. Ancora peggio accade in Europa e nella nostra nazione: c'è chi ritiene che le armi da inviare in Ucraina potevano andare bene prima, ma ora - con varie tornate elettorali in ballo e i sondaggi che spingono in altri lidi - non si debbano mandare più. Eppure in Ucraina si muore ancora. 

Non si riesce proprio a capire come si possa dare un fucile a qualcuno per potersi difendere e poi non li si diano più le munizioni perché ci si è stancati della guerra o si ha cambiato idea. Eh si, nell'occidente di questi tempi moderni e frenetici, la coerenza non è di casa, tantomeno lo è l'empatia verso chi soffre o è in difficoltà. Poi, dopo un po', ci si stanca e bisogna passare per forza ad altro. Infatti la guerra in Ucraina è slittata in fondo pagina nei quotidiani e dopo 5-6 servizi di altra natura nei vari TG nazionali, perché i lettori e i telespettatori vogliono sentire e leggere altro.

In Italia c'è tutto un fronte di putiniani convinti e agguerriti (sia a destra sia a sinistra) e ci sono poi i vari Salvini che si sono riscoperti "pacifisti" e quelli come Conte che ritengono che non sia più il caso di inviare armi. Come se l'Italia (e gran parte d'Europa) avesse davvero dato armi efficaci per cercare di fermare l'invasione russa. In buona sostanza solo Stati Uniti, Inghilterra e in parte la Francia pare abbiano inviato armi vere e funzionali alla causa della resistenza ucraina.

Di certo non si vede alcuna alternativa all'invio di armi e alle sanzioni contro Mosca, perché Putin non ha alcuna intenzione di fermarsi e tantomeno di sedersi al tavolo dei negoziati se non per formalizzare la presa totale di tutto il territorio ucraino. Altro che pace, se non si danno armi alla resistenza, l'Ucraina è destinata a scomparire sotto le bombe russe; è solo questione di tempo, purtroppo.

Intanto lo zar Vladimiro gioca con la fame del terzo mondo e con la sete di petrolio dell'Europa. Dichiara di essere d'accordo nel consentire il passaggio del grano ucraino via mare, probabilmente solo per esercizio di propaganda o forse per far sminare il mar Nero da chi è in grado di farlo (gli europei) per poi aver via libera dal mare per invadere Odessa. Nel frattempo il succitato ex agente del KGB si vende il grano ucraino rubato e anche l'acciaio sottratto all'Azovstal. I predoni russi, in perfetto medieval style, si stanno rubando di tutto: grano, acciaio, trattori, ma anche elettrodomestici dalle case private. Per non parlare delle vite. 

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