domenica 13 giugno 2021

L'Italia, gli Europei, la Virtus Bologna e i primi tifosi sugli spalti

 


È cominciato questo strambo Euro 2020, anche se pare siamo già nel 2021. Tuttavia la stranezza di questo primo grande evento sportivo dell'era del Covid non è dovuta tanto al periodo in cui si svolge, ma piuttosto alla scellerata decisione di non avere un paese organizzatore - o al massimo un paio come qualche volta è avvenuto - e anche al ritorno di un discreto numero di spettatori sugli spalti. È difficile riabituarsi a vedere e sentire i tifosi dopo le tremende botte della pandemia che aveva portato al deserto assoluto, al silenzio e anche un po' di noia. Sembra strano sentire nuovamente cori e urla o vedere schiere di esseri umani variopinti che riempiono gli spazi. Il maledetto Covid ci stava imponendo un'altra normalità, facendo sembrare gli usi e costumi del periodo pre-covid una roba preistorica, lontanissima nel tempo. La speranza è che questa venga, gradualmente e definitivamente, messa da parte per poter ritornare indietro di qualche anno quando l'aggregazione e la socialità erano la norma, come anche gli stadi e i palazzetti pieni.

Queste prime giornate di campionato europeo 2020/2021 hanno visto comunque un ottimo esordio della nazionale italiana che lascia ben sperare per il proseguo della competizione. Per il resto si è visto un ottimo Belgio e - a tratti - una buona Inghilterra, ma poco altro. D'altronde ancora non hanno esordito la Spagna, la Francia, il Portogallo e la Germania. Quindi è ancora presto per avere un quadro completo dei valori in campo ma l'Italia potrà dire sicuramente la sua.

In contemporanea con l'esordio degli azzurri contro la Turchia c'è stato anche lo scudetto del basket conquistato dalla Virtus Bologna a distanza di 20 anni dal precedente. Gli uomini di Djordievic hanno fatta secca la favoritissima Olimpia Milano con un pesantissimo 4-0 in Finale, dopo aver vinto tutte le partite dei Playoff, quarti e semifinali inclusi (3-0 con Treviso, 3-0 con Brindisi). Che dire, tanto di cappello alla Virtus. Ma questo lascia un po' l'amaro in bocca per la rocambolesca eliminazione della Dinamo Sassari nei quarti contro Venezia, finita 3-2 per i veneti nonostante il Banco avesse dominato almeno 4 delle 5 partite disputate. Se si fosse passato quel maledetto turno forse la semifinale contro Milano la si poteva anche giocare senza dover essere per forza la vittima sacrificale di turno, visto quello che ha fatto Bologna e come lo ha fatto. Ormai però questa è una storia chiusa; è inutile recriminare o rimuginare sul passato. Aggiungerei solo che non mi è affatto dispiaciuta l'eliminazione in semifinale di Venezia con un bel 3-0 da parte di Milano.







Intanto giusto per concludere in bellezza un anno di merda, con tanto di eliminazione ai quarti nei Playoff, la punizione e poi l'allontanamento di San Poz, il Covid e tutta una serie di eventi marchiati a fuoco dalla sfiga, ora c'è stato anche l'annuncio del prossimo addio del presidente Stefano Sardara. Infatti la stagione 2021-2022 sarà l'ultima con alla guida il Presidente il quale, non dimentichiamoci, ha portato uno scudetto, due coppe Italia, due supercoppe italiane e una coppa europea in una decina d'anni. Prima del suo avvento non si poteva neanche immaginare tutto questo. Quindi, anche se la speranza che ci sia qualcuno interessato a prendere le redini di una società sana, forte e arrembante, c'è ed è viva - anche se accompagnata da adeguati scongiuri, amuleti e riti voodoo - non vedo qui in Sardegna tutta questa folla di gente che si stia accalcando per avere le chiavi della macchina Dinamo nel prossimo futuro. Qui da noi non ci sono molti imprenditori disposti a rischiare e a mettersi in gioco per il basket, ammesso che ci sia qualcuno di loro che sappia cos'è il basket. Mah, speriamo bene.

Intano Forza Italia!







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