domenica 10 dicembre 2017

Tutti in piedi per questa Dinamo...

Le magie del prode condottiero Pasquini e l’inarrestabile scalata della Dinamo Sassari. Ovvero: cinque perle di fila...e meno male che nessuno ha accettato le dimissioni del suddetto condottiero.


Ebbene si, devo necessariamente ritornare sull’argomento Dinamo-Banco di Sardegna. Come al solito le squadre condotte da coach Pasquini muoiono e risorgono dalle proprie ceneri in un modo che oserei definire incredibile, se non addirittura sconvolgente. Cioè, mi spiego meglio: come ogni stagione c’è un’ottima squadra (quest’anno ancora migliore delle due stagioni precedenti) e una piccola crisi (vedi il mio precedente post: Rok e i suoi fratelli, ovvero: 7 sconfitte per (i)...) con tre-quattro risultati pessimi imprevisti e imprevedibili, che fanno storcere il naso ai più e borbottare alcune frange di tifosi o presunti tali. Poi c’è la solita resurrezione. Spesso sconvolgente ancora più della crisi, ma sempre e comunque entusiasmante. Questa volta ancora di più delle precedenti.
Non che mancassero le attenuanti (per la crisi, intendo) a causa degli innumerevoli infortuni e di qualche inattesa valanga di sfiga. Ma questa volta la rinascita, con tutta la banda (o quasi) finalmente al completo, fa veramente ben sperare per il futuro, anche se ci fosse ancora qualche altro piccolo calo nel corso della stagione. Anche perché manca ancora il ritorno alla miglior condizione di Levi Randolph che non è ancora quello che avevamo ammirato a inizio stagione e manca soprattutto il pieno recupero di Stipcevic. Ma ci sarà tempo per completare il puzzle, per ora non ci resta altro da fare che ammirare le cinque perle gentilmente offerte dalla Dinamo Sassari:

La Dinamo ha ripreso le redini della sua sorte con la partita in casa di Champions contro l’Hapoel Holon (98-84), con uno strepitoso Polonara (18pt) e a seguire le prestazioni monumentali di Bamforth, Planinic, Pierre, Jones e Hatcher, ovvero tutti i gioielli del magico scrigno di mr. Pasquini. Eccetto l’infortunato Stipcevic, assente giustificato.
Poi è arrivato il successo fuori casa contro Varese (61-82) guidati dal solito incontenibile Bamforth (19 pt.), Polonara e Jones.
A quel punto arrivò la sosta per le nazionali con 4 uomini impegnati (Bamforth con il Kossovo, Polonara con l’Italia del mitico Meo Sacchetti, Pierre con il Canada e Planinic con la Croazia) ma la Dinamo ha ripreso dal punto in cui si erano fermati coppa e campionato con una forza sorprendente. 
La terza ciliegina sulla torta è stata la vittoria casalinga contro Brindisi (90-66) con tutta la banda che ha suonato a meraviglia (compreso Spissu) e “tutti in piedi per questa Dinamo.” 
Ci si poteva accontentare di questo, tenendo conto del protrarsi dell’assenza di Rok Stipcevic. Invece no, le imprese più entusiasmanti dovevano ancora arrivare: migliaia di chilometri nel gelo della Siberia (- 10° C.) e tre fusi orari che avrebbero steso chiunque e invece la Dinamo batte l’Enisey Kranosnoyarsk 75 a 65 quasi senza fatica, nonostante il gelo, il jetlag e la stanchezza. Anche qui Jones, Bamforth, Planinic e Hatcher hanno fatto tutto ciò che volevano, ma è stato uno strepitoso Pierre a risaltare su tutti.
Dopo l’odissea del viaggio di ritorno interminabile ci si poteva aspettare una pausa di riflessione, tenendo anche conto che questa sera (sabato, 9 dicembre 2017) andavano ad affrontare la capolista Brescia, per giunta imbattuta da nove giornate. Invece no, i giganti biancoblu riescono ad espugnare anche il fortino della prima della classe (78-79) con una prestazione da incorniciare e i soliti Bamforth, Hatcher e Jones a tirare le fila. Per giunta c’è stato anche il ritorno di Stipcevic sul campo. Che si può volere di più dalla vita? Un Lucano? No, meglio un mirto della casa.

Senza parole…







Giù il cappello al cospetto di questa Dinamo.


Grazie ragazzi.

Nessun commento:

Posta un commento