In pieno 100° giro d’Italia e (soprattutto) playoff di basket non è facile per me trovare tempo e voglia necessari per riprendere il discorso musica-arte-racconti-e-cazzate assortite, ormai interrotto da tempo immemore. Figuriamoci se è facile per i lettori. Questi ultimi, infatti, si dimenticano facilmente (e giustamente, data l’immensa mole dell’offerta) di cosa si è parlato, letto o scritto nel passato anche recente in un determinato spazio digitale.. Perché il ritmo del web è per sua natura veloce, velocissimo, e in linea di massima va in un unica direzione: sempre avanti, in moto perpetuo. Solo in pochi hanno il coraggio e la curiosità di fare un salto indietro per rileggere di un disco recensito un paio di anni prima o di un libro pubblicato lo scorso decennio. La maggioranza dei fruitori abituali del web guarda avanti e corre veloce. Non ci si può fermare neanche a riprendere fiato un attimo. Chi si ferma è perduto. E qui non c’è un surrogato digitale di “Chi l’ha visto”.
Ma nonostante tutto, questo umile blog viaggia contro corrente anche da questo punto di vista: il lettori (soprattutto dall’estero) continuano a crescere inaspettatamente, sebbene sia in “fermo biologico” da un bel pezzo, sebbene non ci sia un cazzo da leggere.
Il viaggio in Ecuador, il nuovo “libro” appena sfornato e il calendario che avanza a grandi falcate, si hanno fagocitato il tempo e l’entusiasmo di una volta, anche di quel poco rimasto. Probabilmente sono stato contagiato dai ritmi blandi e rilassati tipici del sud America. Non che io sia mai stato uno stacanovista, per carità, ma qualcosa ha ceduto inesorabilmente negli ingranaggi che regolano il ritmo sonno-veglia-voglia-blog. Intanto la musica da ascoltare (e recensire) sta aumentando a dismisura e molto difficilmente riuscirò mai a smaltire gli arretrati. Perciò approfitto dell’occasione per chiedere pubblicamente scusa alle band ed etichette discografiche che sono in attesa di uno spazio e di parole in questa casa virtuale.
La verità è che in questo periodo anche la musica non suona più come una volta; le orecchie mi si sono inaridite. Si tratta sicuramente di un’infezione passeggera perché da queste parti le sette notte sono sempre state il pane quotidiano. intanto, per il momento, ho appeso i timpani al chiodo.
Di certo questo non è un bel periodo: i soliti attacchi islamici nel mondo; l’ombra di un conflitto nucleare che incombe sul pianeta; un figlio della Merkel che è diventato presidente della Francia per la felicità della UE tutta; la levata di scudi a reti unificate (che fa proprio pensare che, purtroppo, sia tutto vero) in difesa dei taxi di alcune ong in merito al supermarket (e relativo business infinito) dell’immigrazione, e varie altre stronzate in puro italian style che non sto qui a rimescolare.
Tutto questo fa passare la voglia di scrivere. Non parliamo poi del lèggere o ascoltare: perché tv e giornali italici in questi ultimi anni hanno toccato il punto più basso mai raggiunto nel mondo per quanto riguarda la correttezza e l’imparzialità delle informazioni. Anche la più piccola e (apparentemente) insignificante notizia viene filtrata, lavata e stirata a seconda del trend da seguire e degli input di chi siede negli scranni di palazzo Chigi. Va di moda il politically correct a tutti i costi e il resto sono solo polemiche e populismo.
Ma a costo di fare il verso a Napalm51 del mitico Crozza io devo per forza andare (o meglio: stavo per…) contro corrente, altrimenti dovrei cambiare nome al blog (il sottotitolo bochesmalas in italiano significa voci cattive) e magari prendere al mercato una tessera PD o guardare Sanremo.
Purtroppo per i benpensanti dei talk show non si tratta necessariamente di un vile attacco xenofobo se tre ragazzine rom muoiono tragicamente bruciate in una roulotte se il fuoco parte dalla mano di un altro rom. Purtroppo per la massa di radical chic e figli di papà alternativi le bandiere palestinesi non c’entrano proprio un cazzo con il 25 aprile. Purtroppo per chi fa grandi incassi con l’import-export (più import che export a dire il vero) di immigrati la parola islam va usata sempre quando si parla di terrorismo, anche se è controproducente per gli incassi e anche se ci provano tutti i giorni a censurare, criptare o deviare, sia in Italia che all’estero (Germania di angelina Merkel in testa). Purtroppo per chi ritiene “fascista” il potersi difendere quando si viene aggrediti in casa propria (di notte o di giorno) questo è quello che pensa il 90% delle persone, anche se non scrivono sui giornali, non si chiamano Saviano e la loro opinione non conta assolutamente nulla in Italia. Parafrasando il Salvini (e mi dispiace farlo perché la “sicurezza” non è e non deve essere un’esclusiva della destra, un paese sicuro dovrebbe essere un bene per tutti) la “difesa è sempre legittima” quello che non può mai essere legittimo è “l’attacco”. Purtroppo per i buonisti a tutti i costi l’occupazione abusiva (irreversibile e sempre non punibile) di un appartamento altrui, quando un’ignara vecchietta va a fare la spesa o viene ricoverata in ospedale, non è tollerabile in un paese civile e non succede in nessuna altra parte del mondo. Purtroppo per chi mira alle prossime elezioni (giornali, tv e partiti tradizionali) il problema dei rifiuti di Roma non nasce con Virginia Raggi come si vuole far credere. Purtroppo per chi ha incassato la mancia di 80 euro di Renzi li deve restituire tutti con gli interessi, se non oggi, domani. Purtroppo per chi si è riempito la bocca con l’Expo di Milano di quella roba lì restano solo pochi spiccioli incassati, un sacco di debiti e le rovine inutilizzabili, niente a che vedere (anzi proprio il contrario) con quanto fatto con le esposizioni internazionali nel resto del mondo. Meno male che non si faranno le olimpiadi di Roma, altrimenti altro che Italia 90…
Potrei continuare all’infinito con mille altre storture inquinate nella nostra informazione, ma non voglio spappolarvi lo scroto, anche perché si tratta di mie opinioni che, come tutte le opinioni, sono assolutamente opinabili. Intanto io ho abolito definitivamente i principali quotidiani da un bel pezzo e con essi la maggior parte dei TG nazionali (Rai Uno su tutti). Il pulsante “1” l’ho proprio rimosso fisicamente dal telecomando. Per quanto mi riguarda sono assolutamente certo che qualsiasi notizia arrivi da quelle fonti va rivoltata completamente per avere la versione giusta.
Amen.
Beh la listona delle tue opinioni mi piace (devo aggiungere purtroppo, visti gli argomenti -_-), mi hanno però risollevato la galleria di immagini e soprattutto le scelte musicali a seguire *__*
RispondiElimina(Sui canali televisivi "vedibili": i primi 10 tasti per me non esistono da molto molto tempo XD Salvo Rai5 e altri dedicati ai film :D)
Ciao, alla prossima (e la serie dedicata al viaggio è bellissima *_* spero di riuscire a ripassare per qualche commento, periodo impegnativo!) ^^
Ciao Glò! Grazie! Mi fa davvero un gran piacere quello che hai scritto...Gli argomenti sono un po'...come dire..."scottanti"...ecco. Per giunta sono buttati lì di getto, sicuramente li ho affrontati in modo superficiale e sbrigativo, ma "quello che conta è il pensiero" e se il "pensiero" è gradito in qualche modo... Mi fa ancora più piacere che tu abbia apprezzato i post sul viaggio e le immagini in questo post bislacco (25 sono mie foto, quasi tutte eccetto Klaus Kinski, ovviamente, e poche altre prese in prestito dal web) e le scelte musicali.
RispondiEliminaChe altro aggiungere...Grazie!!!