lunedì 28 novembre 2016

Dinamo Sassari: un tranquillo weekend di paura...


Prima di giungere al finale da thriller di Dinamo Sassari-Vanoli Cremona c'è stata tutta una serie di incredibili e rocamboleschi eventi che hanno condizionato il risultato di una lunga striscia di partite, praticamente già vinte sino a pochi secondi dal fischio della sirena dei 40 minuti. Tutta una serie di eventi concomitanti che hanno creato una situazione alquanto intricata dalla quale non sarà facile venirne fuori. 
C'è da dire che la Dinamo 2016-2017 è una squadra forte, sicuramente meglio strutturata di quella della scorsa stagione, anche se la genialità di professor David Logan (sempre sia lodato) avrebbe fatto comodo a questa squadra come a tutto il campionato italiano. Ma in ogni caso la Dinamo è partita bene con gli ottimi innesti di Darius Johnson-Odom, Savanovic, Lydeka, Lacey, Monaldi e Carter e le gradite riconferme di Stipcevic, Sacchetti, Devecchi e D'Ercole. Sono arrivate vittorie e prestazioni importanti e anche nelle sconfitte (vedi quella di Milano o quella di Reggio Emilia) si era visto un gran bel gioco e un'ottima reazione, a parte forse quella con Cantù in campionato e quella con l'AEK Atene in Champions League. Ma un momento di calo, qualcosa che non funziona negli ingranaggi e nell'alchimia del quintetto, ci può stare; è assolutamente normale, soprattutto per una squadra quasi completamente nuova che ha necessità di rodare certi meccanismi.
Poi, però, qualcosa si è rotto, la sfiga è arrivata giù con folate degne di un uragano e il thriller è diventato una cosa seria. Prima la sconfitta con modesto Szolnoki Olaj per un punticino all'ultimo secondo (73-72) il 26 ottobre, poi il 15 novembre la rocambolesca sconfitta interna con la corazzata Besikstas anche qui per un solo punto (79-80) allo scadere, nonostante la miglior prestazione stagionale della Dinamo. Ma ancora questo ci poteva stare: un disattenzione in un finale tirato, un po' di stanchezza, l'effetto serra, un moto astrale negativo o chissà cos'altro.
Il 17 novembre però c'è stato un qualcosa che sicuramente ha influito sugli ultimi risultati, ovvero l'incontro della squadra (ahimè) con Matteo Renzi (ne sa qualcosa Hilary Clinton). Da quel momento quelli che erano solo episodi isolati e assolutamente comprensibili e giustificabili sono diventati la norma. Secondo la legge di Murphy (o di Renzi?) "se qualcosa può andare male, lo farà" è così è stato: il 20 novembre contro Avellino in casa (70-75), il 22 contro il modesto Ludwigsburg in champions, ancora una volta per un punto all'ultimo secondo (79-80) e infine la gara di ieri 26 novembre, sempre in casa, contro la Vanoli Cremona, ultima in classifica nel campionato italiano di serie A.
Per questa partita già le premesse non erano le migliori. Il solitamente calorosissimo e spumeggiante Palaserradimigni era già prima dell'inizio della partita abbastanza moscio, silenzioso e poco colorato, quasi ci fosse nell'aria la solita tempesta di sfiga degli ultimi tempi. Si sentiva solo la curva del mitico "Commando" che non ha smesso un solo secondo di incitare la squadra e di cercare di far svegliare la massa del pubblico abulico e quasi rassegnato. Mancavano bandiere e striscioni di solito a cura di "Orgoglio Biancoblu",impegnati nella raccolta fondi all'esterno del palazzetto. Nell'aria c'era rassegnazione, paura e sfiducia, come in ogni thriller che si rispetti dove non ci si può fidare di nessuno. Tutti a guardare il tabellone e il cronometro, nonostante la Dinamo fosse sempre avanti (come quasi sempre) e tutto procedesse per il meglio, o quasi. Di certo, c'è da dire, che quella di ieri, nonostante fossimo sempre davanti nel punteggio, è stata una brutta prestazione, forse la peggiore insieme a quella di Cantù e Atene. Ma anche se non tutto funzionava per il meglio c'era pur sempre di fronte l'ultima in classifica che in fondo (a parte un monumentale Holloway con i suoi 31 punti) ha giocato da ultima in classifica, con grinta, forza e disperazione ma niente di più. In casa Dinamo, nonostante la titubanza e qualche errore di troppo, c'era un ottimo Lacey, il solito grande Savanovic, i punti di Johnson-Odom e la solita (o quasi) grinta di Stipcevic, insomma tutto (o quasi) quello che serviva per battere Cremona. Ma non è bastato, ancora una volta all'ultimo secondo, prima dell'ultima sirena ecco la beffa e il serial killer (la sfiga) si è preso per l'ennesima volta i due punti. Clamoroso al Cibali, si sarebbe detto in altri tempi. Ora invece di clamoroso non c'è granché, il giocattolo si è rotto e forse sarebbe auspicabile fare un salto a Lourdes, prima che il serial killer colpisca ancora.
O comunque, come pare abbia detto lo stesso Pasquini sarebbe il caso di andare al mercato a comprare qualcosa di buono (un lungo? un leader? Logan?). Non ci resta che attendere, tenendo ben stretti i coglioni in mano e le spalle attaccate al muro, perché la fortuna è cieca ma la sfiga, è risaputo, ci vede benissimo.



Qui sopra il video della beffa finale.







Il roster della Dinamo Sassari 2016-2017: 


Qui sotto, in camicia bianca, il presunto colpevole "innominabile":


Non resta che rivolgersi a un buon esorcista.

Forza Dinamo!


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