mercoledì 13 novembre 2013

Vietnam: Hanoi

Questo è il primo di 7 report riguardanti la mia recente escursione a una decina di migliaia di chilometri lontano da qui, in Vietnam e zone limitrofe
In questo spazio, come sempre, non troveranno posto buona parte delle foto migliori perché, per ovvie ragioni, sono escluse le immagini con gli umani partecipanti al viaggio.
Il caso ha voluto che Haiyan, il tifone che ha devastato le Filippine e, in misura minore, anche le coste del Vietnam, si sia presentato con il suo carico di morte e distruzione solo pochi giorni dopo il mio rientro in Italia. A questo proposito ho riflettuto a lungo se pubblicare o no questo articolo, un po’ perché quando accadono fatti del genere, con migliaia di morti, non si ha molta voglia di affrontare argomenti più o meno frivoli e un po’ perché il silenzio è quasi sempre la cosa migliore in questi casi. Poi ho deciso di pubblicare ugualmente queste fotografie perché questi paesi relativamente poveri o, comunque, in via di sviluppo, hanno bisogno di turisti e viaggiatori per far conoscere la loro cultura e le loro immense e incredibili bellezze.
La prima parte, il post di quest’oggi, ha come soggetto la capitale del Vietnam, Hanoi, un grande agglomerato urbano di oltre 6 milioni di abitanti nel nord del paese. 
La difficoltà maggiore che si può incontrare appena si poggia il piede sulle strade di Hanoi come, del resto, in buona parte delle metropoli del sud est asiatico, è causata dal traffico (in buona sostanza non è solo Palemmo ad avere questo tipo di problemi) e dall'inquinamento annesso. I mezzi di locomozione, i milioni di motorini che scorrazzano lungo le vie e le relativamente poche automobili, intasano le strade delle città e si muovono in modo apparentemente incomprensibile per gli occidentali, senza alcuna regola, ignorando completamente il codice della strada.
Qui è quasi impossibile attraversare, che ci siano le strisce pedonali o no; quando ci si trova su un lato della strada è preferibile rimanerci a meno che non si impari la tecnica vietnamita di attraversamento: loro si tuffano nei fiumi di ferraglia rumorosa e fumante senza alcun problema, come se fosse la cosa più naturale del mondo; vecchi, bambini o adulti con le mani in tasca, il telefono attaccato all'orecchio o con carichi imponenti sulla schiena, riescono ad arrivare incredibilmente illesi dall'altra parte.
Bisogna dire che lo stesso problema l'avevo già riscontrato in India, Cina e Nepal e, quindi, i rudimenti della tecnica li avevo già appresi.
Un altro accorgimento essenziale per sopravvivere in città è adeguarsi alla tipica usanza orientale della mascherina se non si vogliono avere problemi di bronchiti e tosse causati dall'inquinamento, come è capitato a me.
Questa caotica, ma interessantissima città, funge un po’ da antipasto per le meraviglie che seguiranno nei prossimi giorni.
Le foto sono state scattate come sempre con la mia fedele compatta Panasonic Lumix TZ10, tranne in qualche rara eccezione dove è stato utilizzato il vecchio iPhone che mi accompagna durante le trasferte fuori dallo stivale.
Purtroppo manca il fotografo…

Grazie a Mr. Quynh


Hà Nội




























































2 commenti:

  1. Beh, le immagini parlano da sole... Sarà sicuramente un posto meraviglioso! Ben tornato Ant :D

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  2. Grazie Jen, grazie...Si il Vietnam è una meraviglia e le foto non rendono affatto. :))

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