sabato 21 settembre 2013

Arctic Monkeys - AM


Sono passati ben sette anni dal folgorante debutto Whatever People Say I Am, That's What I'm Not, e altri tre ottimi album, prima di arrivare a questo AM, uno dei dischi più attesi (e venduti) dell'anno. 
Anche in questo caso gli Arctic Monkeys sono riusciti a piazzare il nuovo album al primo posto della classifica britannica dopo solo pochi giorni ed è la quinta volta che accade; unico caso di band indipendente ad aver piazzato la cinquina nella storia della musica inglese.
L'album è stato registrato in California e un po' si sente; ci ha messo mano anche Josh Homme e anche questo si sente. Sono soprattutto le chitarre a farsi sentire, come anche il falsetto che accompagna buona parte dei brani sin dall'ottima traccia d'apertura Do I Wanna Know?: un brano che con il suo ritmo indolente e la sua melodia pacata si insinua come un tarlo nella mente ed è difficile da estirpare.
Già con la seconda tappa di questo viaggio: R U Mine? si avvertono alcune tracce di stoner rock nel giro di chitarra e un po' di polvere del deserto, con il falsetto funk-negroide a dare un tocco ancora più americano e garage rock al disco nero degli Arctic Monkeys.
AM è molto diverso dal suo predecessore Suck It and See, soprattutto nella prima parte. Ci sono riff hard rock come in Arabella, l'ombra dei Queens of the Stone Age in I Want it All e generosi dosi di R&B, soul, rock psichedelico e blues rock.
Nella seconda parte del disco si ritorna nello Yorkshire, in Inghilterra, nei suoni e nello spirito. Anche se, in questo caso, era preferibile una permanenza più prolungata nel deserto americano, ma è solo questione di gusti, perché gli Arctic Monkeys ci sanno fare con la materia musicale e non sbagliano assolutamente nulla. Non manca la dolce ballata d'ordinanza come No.1 Party Anthem o il soffice pop di Mad Sounds. 
Dopo il brit pop di Fireside si trova la dance-funk di Why'd You Only Call Me When You're High e il rimato soul bianco di Snap Out of It, due buoni brani che sollevano la media della seconda facciata.
Il sipario si abbassa con la quieta e notturna I Wanna Be Yours, elegante e piacevole, ma non fondamentale per la riuscita del disco che parte alla grande, poi, gradualmente, perde un po' di mordente per strada ma, ripeto, si tratta di un parere personale e, anzi, proprio i brani dalla traccia numero 6 in poi faranno la fortuna di AM.
In conclusione un buon album con buone canzoni, ma anche qualche leggero calo di tensione, soprattutto nella seconda parte.
Un album che durerà nel tempo e sbancherà parecchie classifiche.

Tracklist:

01.Do I Wanna Know?
02.R U Mine?
03.One For The Road
04.Arabella
05.I Want It All
06.No.1 Party Anthem
07.Mad Sounds
08.Fireside
09.Why'd You Only Call Me When You're High
10.Snap Out Of It
11.Knee Socks
12.I Wanna Be Yours

Domino - 2013













2 commenti:

  1. anche per me un buon disco.
    però non certo il capolavoro che qualcuno cerca di spacciare...

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  2. Sono assolutamente d'accordo con te: è un disco che si lascia ascoltare con piacere, ma c'è di meglio (anche gli Arctic Monkeys stessi, in passato, hanno fatto album migliori)…:)

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