antblog: Turbonegro - Sexual Harassment

Tornano tra noi i terribili Turbonegro e le sorprese non mancano affatto. Innanzitutto non c'è il mitico Hank Von Helvete al microfono: il suo posto è stato preso da Tony Sylvester (proveniente dai Duke of Nothing) con ottimi risultati, nonostante il difficile compito di sostituire cotanto animale da palcoscenico. Anche il batterista è relativamente nuovo (Tommy Manboy in organico dal 2008). L'altra sorpresa è che i norvegesi non hanno cambiato di una virgola il loro pericoloso death punk ad alta gradazione. Nei solchi di questo nuovo Sexual Harassment la ricetta dei cinque folli di Oslo è sempre la solita, vecchia e inossidabile, bomba glam-hard-punk-rock'n'roll. Il disco parte alla grande con due pezzi forti come la potentissima I Got a Knife e la tenebrosa Hello Darkness, giusto per far capire che non sono tornati per giocare a bocce con i pensionati. Nei 10 brani che compongono la scaletta non ci sono cali di tensione, non mancano i coretti in falsetto, il piano rock'n'roll che trascina alcuni pezzi come l'eccellente Shake Your Shit Machine o Mister Sister, i riff hard ad alto voltaggio che fanno saltare giù dalla sedia come in Tight Jeans, Loose Leash. L'album si chiude con le aperture melodiche di Rise Below e, soprattutto, con il singolo You Give Me Worms che condensa tutta l'essenza dei Turbonegro nei suoi intensi tre minuti e quindici secondi...