lunedì 27 agosto 2012

3 microrecensioni: The Offspring, Soap and Skin, Nile

The Offspring - Days Go By


Gli Offspring arrivano al traguardo del nono disco e lo fanno con la solita generosa dose di qualità, mestiere, una sfilza di buone composizioni e qualche evitabile tonfo. Bisogna subito chiarire che definire gli Offspring come un gruppo punk rock o hardcore melodico come nei bei tempi andati dei primi bellissimi dischi non è molto corretto, anche se mantengono un buon tiro e i cavalli del loro motore non sono diminuiti più di tanto. Ignition, Offspring e anche lo stesso Smash sono abbastanza lontani. Ma anche il precedente, ottimo, Rise and Fall Rage and Grace sembra parecchio distante. In questo Days Go By gli Offspring riprendono il discorso iniziato a cavallo tra gli ani 90 e i 2000 con album come i fortunati Americana o Conspiracy of One, ovvero un rock potente, melodico, che non rinnega le proprie radici (velocità e ritmi punk hardcore non sono mai mancati, seppur in proporzioni diverse rispetto alle origini). Anche in questo album la band di Orange County strizza l'occhio al rock radiofonico, al pop (e alle classifiche) e a volte lo fa anche senza pudore come con la terribile Cruising California (sicuramente prossimo hit single). Per il resto i brani di buon livello non mancano: l'iniziale The Future is Now, Dirty Magic (riedizione di un classico contenuto nel mitico album Ignition), Secrets from the Underground, Dividing By Zero o la conclusiva Slim Pickens Does the Right Thing.





Tracklist:

01.The Future is Now
02.Secrets from the Underground
03.Days Go By
04.Turning Into You
05.Hurting As One
06.Cruising California (Bumpin' in my Trunk)
07.All I Have Left is You
08.O.C. Guns
09.Dirty Magic
10.I Wanna Secret Family (With You)
11.Dividing By Zero
12.Slim Pickens Does the Right Thing and Rides the Bomb to Hell

Sony - Columbia - 2012

voto: 7










Soap & Skin - Narrow


Il secondo album di Anja Franziska Plaschg arriva a tre anni di distanza dal bellissimo Lovetune for Vaccum e qualcosa, forse, si perde per strada. Forse solo perché viene a mancare il fattore sorpresa o forse solo perché buona parte delle composizioni sono già noti. Il nuovo disco della pianista, compositrice e cantante austriaca si muove su territori di un oscuro indie pop dai toni (di volta in volta) epici, depressivi, malinconici o decadenti. I suoni sono minimali, intimistici, leggermente disturbanti (l'elettronica di Deathmental) in qualche occasione o piacevolmente classici quando Anja accarezza i tasti del suo piano. In questo "Narrow" l'artista austriaca alterna la lingua tedesca all'inglese e al francese (la cover di Voyage Voyage). Gli otto brani contenuti nell'album (o forse mini album?) sono tutti di buona qualità, scivolano velocemente lasciando un forte senso di inquietudine in poco meno di un'intensa mezz'ora. Da segnalare l'iniziale Vater, Wonder e la conclusiva marcia elettronica di Big Hands Nails Down. In ogni caso un buon lavoro...





Tracklist:

01.Vater
02.Voyage Voyage
03.Deathmental
04.Cradlesong
05.Wonder
06.Lost
07.Boat Turns Toward the Port
08.Big Hands Nail Down

PIAS - Solfo - 2012

voto: 7











Nile - At The Gates of Sethu


Il settimo sigillo dei Nile di Karl Sanders "At The Gates of Sethu" non è sicuramente all'altezza dei loro capolavori assoluti (In Their Darkened Shrines, Black Seeds of Vengeance o Annihilation of the Wicked) ma non manca del fascino oscuro inimitabile della band death metal americana. Nel tempo sono riusciti a creare uno stile unico con il loro feroce brutal-death screziato di umori etnici e del fascino dell'antico Egitto e dei suoi miti. Il precedente, ottimo,  Those Whom The Gods Deteste, lasciava sperare qualcosa in più per questo Sethu. Invece i suoni risultano un po' troppo piatti e quasi privi dell'incredibile potenza che li ha sempre caratterizzati. Forse alla band della Carolina del Sud è venuta a mancare la voglia di sperimentare e rischiare. O forse si tratta solo di un calo fisiologico d'inventiva in fase di composizione e arrangiamento. In ogni caso nell'album non mancano le atmosfere dai toni epici e inquietanti e le classiche bordate death che non fanno prigionieri. Anche il growl d'oltretomba tipico dei Nile ha subito in qualche misura un rimaneggiamento, con risultati non sempre all'altezza della situazione. In qualche caso è presente anche l'uso delle clean vocals, e anche qui non sempre la scelta è azzeccata in pieno e le composizioni ne risentono con un discreto calo di tensione. Nonostante tutto, però, il disco si fa ascoltare e scorre "piacevolmente" riuscendo, addirittura, a guadagnare qualche punto con il crescere del numero degli ascolti.
Aprite pure il cancello di Sethu senza timore...





Tracklist:

01.Enduring the Eternal Molestation of Flame
02.The Fiends Who Came to Seal the Magick of the Deceased
03.The Inevitable Degradation of Flesh
04.When My Wrath is Done
05.Slaves of Xul
06.The Gods Who Light Up the Sky at the Gate of Sethu
07.Natural Liberation of Fear Through the Ritual Deception of Death
08.Ethno-Musicological Cannibalisms
09.Tribunal of the Dead
10.Supreme Humanism of Megalomania
11.The Chaining of the Iniquitous

Nuclear Blast - 2012

voto: 7








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