giovedì 2 febbraio 2012

Bracket



I Bracket sono stati una delle cose migliori partorite dalla scena punk rock californiana nella prima parte degli anni 90, ma non hanno goduto di grandi attenzioni da parte di pubblico e critica, o almeno non quanto avrebbero meritato, e questo resterà un mistero irrisolto per sempre; uno dei tanti misteri che popolano il mercato discografico sia per quanto riguarda i grandi numeri della musica da supermarket e sia per quanto è di pertinenza della scena rock indipendente. Non è così semplice capire quali siano le ragioni che determino il successo commerciale di un gruppo musicale e non è assolutamente scontato che questo sia dovuto alla qualità della proposta musicale come, invece, dovrebbe sempre essere. Per vendere dischi a qualsiasi livello sono necessarie una serie di combinazioni, volute o fortuite, che riguardano la spinta promozionale della casa discografica (cosa che ai Bracket è mancata, soprattutto nel primo periodo di vita, quello più interessante a livello musicale), un look adeguato (altro punto sfavorevole per la band di Forestville) e il trovarsi al posto giusto e al momento giusto (qui c'erano quasi, dato il grande interesse intorno al pop punk, e territori circostanti, nei primi anni 90). Nello stesso periodo ci sono stati altri gruppi di spessore molto inferiore, come i Blink 182 (che hanno sparato le loro cartucce migliori nella prima parte della carriera, vedi l'ottimo Cheshire Cat, molto prima del successo commerciale) ad esempio, che invece sono riusciti a bucare le classifiche di mezzo mondo. Non ha portato loro fortuna neanche il passaggio alla Fat Wreck Chords, ma a questo proposito c'è da dire che in coincidenza con l'arrivo alla corte di Fat Mike è cominciato un lento, e inesorabile, declino della qualità delle loro composizioni (singoli e brani sparsi nelle compilation Fat a parte) che hanno iniziato a perdere gradualmente la spumeggiante personalità che caratterizzava i primi dischi. 
L'alchimia sonora dei Bracket nasce dalla loro passione per certo rock "tradizionale" ma di qualità come gli Stones, Tom Petty, i Creedence e gli AC/DC, il punk rock californiano, il rock alternativo, il power pop anni 80 e tantissima ironia. La loro più grande qualità è stata la capacità di plasmare grandissime canzoni (soprattutto nel loro periodo migliore, 1992-1996 circa) dalla carica melodica irresistibile e contagiosa. I primi due dischi, usciti per la Caroline records, 924 Forestville St. e 4-Wheel Vibe, sono due capolavori di pop punk travolgente e geniale, con una serie incredibile di bellissime canzoni stracolme di energia incontenibile e melodie difficili da scordare; la voce di Marty Gregori, gli intrecci di melodie, ma anche le indubbie capacità strumentali di tutta la band, hanno creato una sorta di versione punk di quello che furono i Beatles nella pop music degli anni (con le dovute proporzioni e il dovuti distinguo del caso...). La sequenza di ipotetici hit singles è impressionante: Missing Link, Get it Rite, Sleep, Can't Make Me, Huge Balloon, Why Should Eye, Sleep e Skanky Love Song sul primo; Gren Apples, Lazy, Trailer Park, Happy to be Sad e Fresh Air sul secondo.
Con il passaggio alla Fat Wreck la vena compositiva dei quattro californiani si è leggermente appannata, pur tenendosi sempre su un buon livello qualitativo, e hanno gradualmente perso per strada una buona parte del loro fascino e anche qualche tratto distintivo della loro personalità. Forse a causa della ricerca di qualche riscontro commerciale o forse proprio perché ospiti in casa di Fat Mike ne hanno subito l'influenza per quanto riguarda le scelte musicali, ma i Bracket non sono mai stati una band di hardcore melodico né tanto meno di punk in senso stretto, nonostante le chitarrone ruggenti e l'energia esplosiva della loro musica.
In ogni caso, oltre ai due succitati capolavori, è da avere assolutamente la raccolta E is for Everything on Fat wreck Chords (che contiene tra le altre cose la mitica 2Rak005), raccolta di singoli, brani tratti da compilation e altre chicche uscite per l'etichetta del leader dei NOFX, ma anche il primo album su Fat, Novelty Forever, non è affatto malaccio.


Discografia:

924 Forestville St. - 1994



4-Wheel Vibe - 1995



E Is for Everything on Fat Wreck Chords - 1996



Novelty Forever - 1997



When All Else Fails - 2000



Live in a Dive - 2002



Requiem - 2006


La formazione:

Marty Gregori - voce, chitarra

Larry Tinney - chitarra, voce

Ray Castro - batteria

Zack Charlos - basso, voce























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