lunedì 5 settembre 2011

11 settembre, dieci anni dopo


Il giorno del decimo anniversario dell’attentato terroristico al cuore dell'America non ci sarà nessuno qui davanti alla tastiera, a scrivere qualcosa per ricordare le povere vittime di New York, a causa dell'imminente partenza per le ferie (molto imminente...). Quindi me ne occupo oggi, con qualche giorno di anticipo.




Siccome, come la storia ci insegna, i ricordi sfumano con il tempo e perdono consistenza, sino a dissolversi in una nebbiosa e vaga immagine dai contorni indefiniti... E poiché subentrano miriadi di revisionisti e negazionisti che rincorrono e alimentano centinaia di teorie più o meno fantasiose, più o meno credibili. Alcuni solo a caccia di facile pubblicità, altri ancora semplici, prezzolati individui al soldo di oscure organizzazioni. In ogni caso quando un evento è così clamoroso e inaspettato è normale che subentrino dubbi e perplessità di ogni genere, e anche che ci sia qualcuno pronto a speculare o a rilanciare falsi scoop. Poi, come è già successo in centinaia di altre occasioni, c'è chi è apertamente schierato dall'altra parte della barricata e agisce in malafede, magari gioendo sui morti e  facendo proprie le teorie dei revisionisti che, involontariamente, appoggiano l'enorme massa di "anti-americani a prescindere". All'incirca la stessa cosa, seppur in un differente contesto, è accaduta con gli innumerevoli revisionismi dell'Olocausto. Con il passare del tempo e l'affievolirsi dei ricordi nella popolazione è molto più facile negare o rivedere completamente un evento secondo la propria fantasia.
In questo blog, invece, non si vuole dare un giudizio storico o politico di quel terribile giorno; l'unico senso che ha questo post è quello di un piccolo pensiero rivolto alle vittime di quel vile attacco, agli eroici vigili del fuoco, poliziotti e semplici cittadini che sono morti per aiutare le loro gente, e a tutti gli abitanti di New York che si sono uniti come un'unica famiglia, nonostante le differenti opinioni, il diverso credo religioso e politico.
Nessun islamico è stato aggredito nei giorni seguenti all'attentato.
Nessuno è stato emarginato o cacciato via.
Nonostante tutto, nonostante Bush.
Quello che è successo dopo è un'altra storia...altri morti, altre tragedie.










Per tenere vivo il ricordo, con la speranza che non accadano più fatti del genere e che i “fanatici religiosi” o presunti tali, fondamentalisti o no, musulmani o no, si estinguano senza causare altri danni al nostro triste pianeta e ai suoi sfortunati abitanti.



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