Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

martedì 28 luglio 2015

Ho perso il filo...



Sarà il clima bollente di questa torrida estate, o forse, più probabilmente, sarà a causa del sonno arretrato e della stanchezza cronica, ma la mia penna - come spesso mi accade - è morta un'altra volta (l'ennesima volta). L'inchiostro è esaurito, la mia materia grigia anche.
Devo dire che è anche vero che dentro la mia scatola cranica non è che ci sia mai stato chissà quale esplosione vulcanica di idee e colpi di genio in grado di attirare l'interesse del mondo circostante. Di solito c'è calma piatta; niente di troppo interessante e tantomeno nulla per cui valga la pena di dedicare più di cinque minuti di attenzione.
Ma adesso, in questi 40 gradi di luglio, le pagine bianche vuote, ferme, immobili, davanti a un sguardo ancora più vuoto, fermo, immobile, stanno diventando consuetudine altro che eccezione.
Accade che il "lavoro" arretrato assume dimensioni mastodontiche, senza che io me ne renda conto; le recensioni in stand-by, gli artisti ancora nel limbo e le cartelle "work in progress" si moltiplicano come conigli infoiati. Gli album da ascoltare sono troppi, le cose da scrivere pure, ma poi perché farlo? Ha senso tutto questo? C'è veramente qualcuno dall'altra parte del monitor.
È da un bel pezzo che non riesco neanche più a trovare il tempo di andare a leggere o a lasciare commenti sugli splendidi blog degli amici in rete. Nulla, niente. Le sinapsi sono ferme, immobili, senza corrente. Il vuoto dilaga. E questo mi dispiace davvero, non immaginate quanto.
Eppure ci sarebbe tanto da dire, da fare, da scrivere...ma i pixel dello schermo continuano a restare vuoti. Nonostante non mi possa affatto lamentare per il numero di intrepidi viaggiatori che ogni giorno vengono a trovarmi da queste parti: non sono mai stati così numerosi da almeno tre anni. Nonostante il nulla che dilaga in queste pagine.

Eppure, dicevo, ci sarebbe tanto da scrivere su questo paese in declino, su questo mondo assurdo...

Roma, la nostra degna (mai come adesso) capitale, è diventata lo specchio fedele di quanto accade in lungo e in largo per il paese: è diventata una latrina. La figura di merda che stiamo facendo ormai non ha più confini, e tutto il mondo può ammirare la spazzatura, la mafia dilagante in tutte le regioni, i servizi pubblici indegni anche del terzo mondo, oltre alle truffe agli ignari turisti che si devono sorbire ore di fila sotto il solo cocente e anche una "splendida" assemblea improvvisa che li costringe a trattenersi altre due o tre ore a sollazzarsi all'aperto. È accaduto a Roma e a Pompei, ma può succedere ovunque e in ogni momento.
Poi ci si chiede come mai Berlino sia più visitata della nostra capitale, nonostante tutte le meraviglie che essa racchiude. La verità è che nel resto dell'europa anche solo una vecchia e insignificante pietra viene valorizzata. Puoi trovare collegamenti precisi, mezzi pubblici efficienti e puliti (cosa impensabile da noi) e anche le informazioni, siano esse in tedesco o in ungherese, sono sempre più precise e chiare di quanto non lo siano l'approssimativa accozzaglia di indicazioni italiche. Oltretutto, nell'europa civile, non rischi di imbatterti in tassisti che arrotondano, parcheggiatori abusivi, o in guide non autorizzate e, soprattutto, non devi fare uno slalom tra i sacchi della spazzatura, barriere architettoniche di ogni tipo, venditori di ogni cianfrusaglia possibile e immaginabile, o tra i poveri disgraziati immigrati abbandonati nelle stazioni.
In Italia con tutto il bagaglio di cultura e arte che abbiamo potremmo campare tutti quanti come nababbi, per tutta la vita. E invece no. La nostra mentalità di ladri, corrotti e corruttori, imbroglioni e fannulloni ha sempre la meglio. E allora via con gli scioperi selvaggi se si viene minacciati dalla "terribile punizione" di venire obbligati a timbrare il cartellino ogni giorno. E allora via a bloccare musei, autobus e aerei nel bel mezzo del maggiore affollamento turistico. Vi immaginate una cosa del genere in Germania o a Vienna?
Ma non solo, poi ascolti in TG di regime e vedi scorrere, come se fosse la cosa più naturale del mondo, la proposta di legge di chiudere la bocca ai giornalisti. Qui da noi la privacy di corrotti e corruttori è più importante della pubblicazione delle intercettazioni, è più importante della giustizia e della trasparenza. Ma, si sa, le acque torbide sono il nostro habitat naturale e non è permesso smuoverle, altrimenti la merda viene a galla e non solo "forza Silvio" o il partitucolo degli alfani ma anche il partito del fare, che ci stupisce ogni giorno con le sue meraviglie, le slide e quant'altro, potrebbero rischiare grosso.
Il problema dell'Italia non è fare la riforma della giustizia é fare giustizia. Ma noi non siamo abituati: la giustizia è uguale per tutti, in Italia, si è vero, ma per tutti gli altri. Non per noi.
Alla fine ha ragione un mio amico che sostiene di non guardare mai nessun tg nazionale per evitare la rotazione perpetua dei testicoli. Ed è proprio così: se uno tiene alla propria salute lo deve evitare assolutamente, altrimenti sei costretto a sentire della grande truffa dell'Expo spacciata per qualcos'altro, di stupratori lasciati liberi perché la vittima del branco aveva avuto in passato una condotta "discutibile", del grande sforzo diplomatico dell'Italia per riportare a casa tutti e due i marò (!!!???), dell'eccellente lavoro per "accogliere" e "salvare" gli immigrati (e non del magna magna delle cooperative e associazioni varie e di cosa accade realmente ai poveri disgraziati che arrivano sulle nostre coste).
Ti sbattono in faccia la "realtà", totalmente distorta, con una naturalezza disarmante. E il bello è che tutti ci credono (e corrono a osannare e a votare il P.Di Renzi a ogni occasione).
Beh, non abbiamo mai brillato particolarmente per libertà (e imparzialità) di stampa. Dai noi tutto viene filtrato, condito e truccato prima di essere dato in pasto al pubblico. Figuriamoci cosa potrà accadere in futuro.
Addirittura, i nostri telegiornalai e gli edicolanti tutti, in questi giorni stanno spacciando l'intervento  armato della turchia come l'attesissimo e fondamentale aiuto al mondo civile per fermare gli assassini dell'Isis. Invece no, i nostri potentissimi amici turchi stanno usando i caccia bombardieri per sterminare i curdi, gli unici (e sottolineo gli unici) che stanno cercando di fermare in qualche modo i fondamentalisti dello stato islamico (di merda)...E nessuno se n'è accorto.
Intanto in Cina, ma anche nella Corea della Samsung, della tecnologia all'avanguardia e dell'innovazione più spinta, si mangiano cani a colazione come se niente fosse...

Non so se la colpa è del clima, del sonno o della stanchezza, ma non ho più voglia di mandare giù questa merda. 
Forse sarebbe stato meglio lasciare la pagina in bianco e non cercare più quel maledetto filo.



2 commenti:

  1. Non è mica facile... mica facile...
    Siamo un po' come i vecchi storici volontari di gloriose Feste dell?unità anni '80. Stanchi, demotivati, stanchi di tortellini e grigliata mista, di montare e smontare le balere.
    E perchè?
    Per la maggior gloria di Don Matteo? Per sorbirsi inciuci, accordi sottobanco, crisi di coscienza e sottomissione ai poteri economici europei?
    E poi fa davvero caldo, caldo... negli ultimi giorni ho immaginato un lento declino verso la desertificazione totale. Ma non in decenni o millenni... da qui alla fine di agosto: tutto un grande deserto rosso, arido e secco. Scivolare nella fine almeno con la grazia di qualche miraggio acquatico all'orizzonte.

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  2. Ciao carissimo Evil,
    Be' si, l'entusiasmo dell'inizio è solo un vago ricordo è il web logora e ci fa invecchiare precocemente, Quattro anni di blogging forse sono troppi e oltretutto le soddisfazioni sono ben poche. Sta diventando un lavoro e come un lavoro qualsiasi porta con se il suo bel carico di noia. Ma forse è davvero solo colpa del caldo...ma non riesco a vedere l'oasi con il laghetto di acqua fresca...Dici che c'è?
    A proposito...Aveesti per caso un cammello da prestare?
    Un abbraccio

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