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Bochesmalas

sabato 27 giugno 2015

Dinamite!: la Dinamo Sassari campione d'Italia


In origine qui, oggi, in questo spazio, doveva esserci una recensione di un disco. Niente di più facile: l'articolo era già bell'e pronto. E che ci vuole! Sarebbero bastati un paio di clic e... via, in pasto alla rete.
Poi, in un secondo tempo, gli avvenimenti in Tunisia, Francia, Somalia e Kuwait mi stavano spingendo a dare sfogo alla rabbia e a buttare giù un ennesimo post sulle nefandezze dello stato islamico. Ma anche in questo caso mi sono trattenuto e, infine, ho desistito.
Forse mi sbaglio, ma penso che qualche volta sia preferibile il silenzio - e la meditazione su questi terrificanti eventi - alla pubblicità gratuita ai vili atti di questo esercito di codardi medioevali. Questi esseri ignobili non avranno la mia attenzione, almeno non oggi.

Ma il motivo principale che mi ha fatto cambiare repentinamente strada è l'epica impresa della Dinamo-Banco di Sardegna. Scusate, ma glielo dovevo proprio. Principalmente per le valanghe di emozioni, la sofferenza e la gioia pazzesca, che la squadra di Meo Sacchetti e Stefano Sardara mi (ci) ha regalato in questa serie interminabile di play off, ma anche per il valore assoluto di questa incredibile scalata al vertice del basket nazionale.
Ieri notte è giunto il primo scudetto che si va ad aggiungere alla Coppa Italia e alla Supercoppa, collezionate in questa strepitosa stagione 2014-2015. Eh si, il fantomatico triplete si è avverato. Non è cosa di tutti i giorni...
Dopo la corazzata di Milano si è arresa anche l'ottima squadra di Reggio Emilia, nonostante la forza indiscutibile e la potenza di fuoco spaventosa di queste formazioni.
Anche ieri ho passato l'ennesima notte insonne davanti alla tv e al portacenere colmo di mozziconi di sigaretta e a un'infinita serie di bottiglie di birra vuote. Stress, paura, ansia, orgoglio ed emozioni come se piovesse. E le notti passate a girarsi e rigirarsi sul letto come una bistecca sulle braci ardenti.

Il primo quarto di gara 7 si era chiuso 21 a 4, e sembrava una passeggiata per gli emiliani. Ma poi gli incredibili eroi bianco-blu sono venuti fuori con le loro giocate imprevedibili e il genio assoluto di alcuni elementi (Dyson, Logan, Sanders) nonostante il gigante Lawal fosse leggermente sotto tono (ma dopo tutto quello che ha fatto nelle altre gare gli si può perdonare tutto).
la chiusura 73 a 75 è stata l'apoteosi.
Non sempre i più forti hanno la meglio, a volte bastano il coraggio, l'orgoglio e l'inventiva. Tutto il resto non conta niente.

Grazie Dinamo.


















4 commenti:

  1. Ho tifato GrissinBon dopo la delusione Olimpia :-). Se Lawal è stato un pilastro in regular season e un gigante in alcune gare post season, avete avuto la fortuna di un Logan in versione diesel che iniziava a giocare nell'utlimo quarto piazzando bombe decisive e incredibili. Reggio è stata molto sfortunata negli infortuni e gli è mancata la lucidità proprio quando gli serviva. A mio opinabilissimo avviso Reggio è molto più "squadra" del Banco che, però, ha dalla sua quattro fuoriclasse che hanno fatto la differenza. Onore ai vincitori!
    P.S. Dal prossimo anno si torna a tifare Torino!

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  2. Ciao Diego. Devo dire che hai pienamente ragione: l'Olimpia e la GrissinBon erano decisamente più forti, e soprattutto la seconda mi ha fatto una grande impressione...una squadra fantastica.
    Che dire, abbiamo avuto un po' di culo e la solita folle Dinamo modello montagne russe, con sprazzi geniali e black out incomprensibili. Ma forse è proprio per questo che suscita tutta questa passione e questo amore folle.
    Dopo tutta l'ansia, lo stress e l'insonnia di queste gare post season penso che ce lo siamo meritato questo scudetto.
    L'anno prossimo non ci sarà più Lawal purtroppo, ma anche l'anno scorso con la partenza di Drake Diener sembrava finita un'era (senza niente di memorabile in bacheca, per giunta). Quindi sono molto fiducioso per la prossima stagione.
    In bocca al lupo per il tuo Torino.

    Un saluto!

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  3. E' stata comunque una serie spettacolare che ha dimostrato ancora una volta che il basket italiano a livello di spettacolarità non deve niente a nessuno. Mi sono divertito da pazzi (alla faccia di un calcio noioso e inguardabile), oltre alle partite mi è piaciuta l'intensità e lo spirito con cui entrambe le squadre e le rispettive tifoserie hanno affrontato il tutto. La presa per il culo da parte dei tifosi di Sassari a Dellavalle dopo gara sei, con lui a riprendere con il telefonino, cose che nel calcio sono impensabili. Un Palabigi che nonostante la sconfitta bruciante è rimasto compatto ad applaudire vincitori e vinti. Una bella serata.
    Per il Torino auspichiamo la salvezza, sarebbe già un'ottima cosa!
    Saluti!

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  4. Vero, il calcio italico è in declino assoluto. Gli stadi sono semi vuoti e pericolosi, ci sono più giudici e poliziotti che spettatori, e lo spettacolo latita da un bel pezzo, salvo qualche rara eccezione.
    Invece il basket garantisce ben altro tenore di spettacolarità e, poi, con questo tifo bollente ma estremamente corretto l'entusiasmo non può che essere contagioso.
    Ciao Diego

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