Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

domenica 26 aprile 2015

Nepal


In questi giorni il Nepal è stato ferito, è stato colpito violentemente e crudelmente nei suoi beni più preziosi: le fantastiche persone che lo popolano (tra i quali vi sono un bel po' di buoni amici) e i favolosi monumenti che decorano e risplendono in ogni angolo del paese. Un luogo ricco di fascino come pochi al mondo, ai piedi delle montagne più imponenti e belle del pianeta. Qui, nonostante la povertà dilagante, la gente è sempre stata molto ospitale, estremamente dignitosa, socievole e sempre di buon umore. Almeno era così sino a ieri, ora non so. Migliaia di morti, migliaia di persone senza più un tetto e senza più niente, una parte del patrimonio dell'umanità dell'Unesco ridotto in polvere. Uno dei paesi più poveri di questo mondo infame colpito dalla stessa Terra ingrata che gli aveva donato cotanta bellezza che loro avevano saputo custodire e valorizzare con grande passione e rispetto. La natura e l'opera dell'uomo qui avevano trovato casa insieme, ora la casa non c'è più.

Il Nepal mi manca, tra i tanti viaggi che ho avuto la fortuna di fare, questo è stato il paese che più mi è rimasto nel cuore e questo piccolo post vuole essere un piccolo omaggio, un piccolo segno di solidarietà verso quel popolo sfortunato. Con la speranza che la gente nepalese si risollevi al più presto e che la valle di Kathmandu risorga in tutto il suo splendore scrollandosi di dosso il sangue, la polvere e le ceneri. Ne hanno la capacità, la forza, l'intelligenza e il coraggio; quello che gli manca sono "solo" i denari, le strutture sanitarie e la tecnologia per reagire a una simile catastrofe. Spero che il ricco occidente aiuti con tutti i mezzi disponibili questa gente; spero che gli splendidi templi possano risorgere dalle ceneri...e che i turisti tornino il più presto possibile in quei luoghi meravigliosi, in Nepal campano principalmente con questo.

Intanto però la terra trema ancora, senza pietà. Basta.


Un saluto e un grosso in bocca al lupo a Lal Pant, Jeevan, Iswali e Arjun.

***

Queste foto le ho estratte (le ho prese un po' a caso, a dire il vero) dai precedenti post sull'argomento che avevo pubblicato a suo tempo. Ho tante altre foto del Nepal sparse negli oscuri meandri degli hard disc, ma non ho né la voglia né l'umore giusto per andare a scovarle, selezionarle e/o pubblicarle. Perciò qui non troverete niente di nuovo (salvo una decina di scatti trovati per caso) rispetto ai post originari.








































































***

Questo invece è Kathmandu oggi:


2 commenti:

  1. Es tan triste lo que está sucediendo allí que no tengo palabras.
    Toda la gente que conozco, que fue allí de viaje, hablan cosas maravillosas de ese lugar.
    Ojalá que los supervivientes tengan suficiente fuerza para salir adelante después de esta gran tragedia.

    RispondiElimina
  2. Gracias, Marga. Es una historia muy triste. Un desastre increíble. Nepal es un país muy pobre, pero rica en monumentos y gente guapa meravilgiosa. Los muertos eventualmente ser muchas y indecible destrucción. Esperemos que hacen a recuperarse rápidamente...

    RispondiElimina