Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

venerdì 16 gennaio 2015

Buoncompleannouncazzo: sentirsi vecchi a quattro anni


La quarta candelina di antblog: bochesmalas compie quattro anni.



Cap. I

Affinità-divergenze fra il compagno Napolitano e noi in merito al conseguimento della maggiore età

Mentre Re Giorgio abdica, e si prospetta un nuovo fantastico capo supremo partorito dall’eco-mostro del Nazareno, questo blog giunge al compimento del quarto anno di vita, nonostante i vari ostacoli e la crisi economica imperante.

Quattro anni sono un’eternità per una creatura virtuale; il tempo sul web scorre alla velocità della luce, non segue i ritmi del nostro vetusto calendario terrestre. E non è facile stargli dietro.
In un lasso di tempo così grande saranno nati e morti qualche decina di migliaia di altri blog nel nostro pianeta malato e sofferente. È l’epoca del vivere veloce e morire giovane. Tutto subito e in fretta.
Non c’è tempo per riflettere, organizzarsi, crescere o correggere il tiro; si muore dopo pochi mesi di vita quando ancora le cellule e i tessuti delle creature non si sono ben formati… In pratica il web è tutto un susseguirsi di aborti più o meno spontanei.
Sono fortunato (purtroppo per voi) a essere ancora qui. Anche se ad Aprile le cose potrebbero cambiare.

Ma se il Giorgio succitato ha deciso di liberare finalmente il Quirinale alla veneranda età di 89 anni, io - con quattro anno sul groppone - mi sento altrettanto vecchio e stanco, se non inutile o addirittura nocivo per la nostra società già di per sé tossica e decadente. Mi sento come un anziano davanti a un cantiere brulicante di lavoratori cinesi iperattivi.
Allora che fare?
Ha senso continuare a imbrattare i pixel di questo schermo con le solite assurde e deliranti sequenze di bit e cazzate?
Non lo so…
Intanto il presidente verrà sostituito da qualche grande genio pescato nel fiorente mercato dei politici italici disoccupati, esodati o solo in leggero declino, grazie alla squisita chiavica messa su dall’asse Renzi-Berlusca-Alfano-Monti-e-altri-zombi. Si prospetta l’avvento di una figura che conquisterà tutti e unificherà il popolo dello stivale di tutti i colori. Per quanto riguarda i papabili si sono fatti anche i nomi di Amato, Boldrini, Casini, Grasso e Monti. Beh, se così fosse questa è la volta buona che emigro in un’altra nazione.
Il Giorgio, invece, non se n’è proprio andato davvero. Continuerà a fare il senatore a vita e avrà un bell’ufficio a disposizione per proseguire il proprio lavoro.
Allora perché me ne devo andare via io che ho solo quattro anni?
Certo, l’età nella dimensione parallela del web si calcola diversamente rispetto al pianeta Terra (Quirinale compreso) ma se lui ha raggiunto la maggiore età solo "di recente" io dovrei avere ancora qualche anno (o qualche mese?) di tempo per diventare maggiorenne e per iniziare finalmente a lavorare.

Va be’, dopo tutti questi deliri causati da un ascolto intensivo del cd “Affinità-divergenze tra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età” dei CCCP-Fedeli Alla Linea  - e dalle tossine che circolano liberamente nei miei neuroni - veniamo al dunque…
Sono passati quattro anni dal quel “Il primo post non si scorda mai” del 16 gennaio 2011 e ancora non ho messo la testa a posto.






***


Il disco dell'anno 2014:







Cap. II

I Numeri - ovvero: andate pure oltre perché qui si perde solo tempo.

1.076 post.
1.004.678 visualizzazioni di pagine (non mi è dato sapere quanti sono invece i singoli lettori, potrebbero essere 1 milione come anche un solo lettore masochista per ogni nazione)
Così suddivise:
1° anno - 2011: 141.175
2° anno - 2012: 411.393
3° anno - 2013: 227.762
4° anno - 2014: 220.348

Centinaia di artisti pescati nell’underground e non solo, centinaia di recensioni, decine di video, centinaia di disegni, manipolazioni digitali e fotografie, decine di racconti e un’infinità di cazzate come se piovesse. Ma niente per cui valga la pena di strapparsi le budella...ehm...i capelli.
Perché?
Non lo so.
Fortunatamente in tanti hanno aperto l’ombrello.

Questo blog è diverso da molti altri: qui non si può scaricare musica, io non ho la pretesa di scrivere recensioni “serie”; non scrivo bene né sono uno scrittore; non disegno bene né sono un pittore; non faccio scatti memorabili né sono un fotografo.
Sono solo un dilettante che si diverte a utilizzare questo misero spazio per fare i cazzi propri.
Questo blog, infatti, non è visitato da persone alla ricerca di testi illuminanti, non è rivolto a persone molto esigenti o competenti. Non ci sono mai molti commenti, perché c’è poco da dire. Non c’è la fila di chi cerca notizie, nozioni o biografie di artisti. Non è Wikipedia.
Inoltre l'aspetto social connesso ad antblog è quasi inesistente: non ho un profilo Facebook né Twitter e neanche Google plus. Praticamente sono un eremita.

Qui si viene solo per prendere qualche immagine; altrimenti non si potrebbero spiegare le 25.843 visualizzazioni di un post come “Dalì a là” dove non c’è scritto assolutamente nulla. Non si spiegherebbero neanche le numerosissime visite di lettori di lingua diversa (225.010 americani, 24.941 tedeschi, 23.481 russi o oltre 16 mila francesi). Infatti non me lo spiego.
Anche se, per dovere di cronaca devo dire che le pagine tradotte in varie lingue sono state oltre 35.000. Quindi qualcuno ha letto le mie cazzate anche all’estero tra gli oltre 380.000 stranieri che sono passati da queste parti. Forse.
In ogni caso per tutta questa (immeritata) visibilità ha contribuito anche l’inserimento di questo umile blog in numerosi contenitori di news-blog e altro sia all’estero (USA soprattutto) sia in Italia. In alcune di queste comunità mi sono iscritto intenzionalmente (Paperblog) ma nella maggior parte dei casi mi hanno preso nella rete senza neanche chiedermelo. Ma non mi lamento di certo… Qui è tutto libero: prendete e mangiatene tutti.
Moltissime volte, poi, mi hanno “fregato” immagini e scatti fatti da me e li hanno inseriti “impunemente” in altri contesti, ma chi se ne frega…lo faccio anch’io. Fa parte del gioco.

Il 2014

Continuando con i noiosi (e inutili) numeri, quest’anno ho pubblicato un centinaio di pseudo-recensioni in formato micro e macro (108 se non erro), 6 raccontini, migliaia di opere di grandi artisti e tante altre cose più o meno digeribili.
I post sono stati 220, un po’ meno degli anni passati; le visite 220.348 un po’ meno dell’anno scorso, molto meno rispetto a due anni fa.
Tra le cose più viste pubblicate quest’anno c’è in testa (tanto per cambiare) una recensione su Lana Del Rey (l’album Ultraviolence) con 2.866 visite. Seguono “L’ultimo post” con 1.314 visualizzazioni; “Disconnessi - Il collezionismo..” con 1.079; “I migliori dischi del 2013” con 990; “Il disco: TSOL -Dance with me” con 982; i racconti “War” con 930 e “La storia di Hans” con 892 visualizzazioni. 
Per il resto i numeri di quest’anno non sono granché, infatti come si può vedere la colonna dei “post più popolari” ovvero i più visti, è praticamente ferma da due anni: i numeri che questo blog ha raggiunto nel 2012 ora sono impensabili.
Non so come, ma le visite giornaliere arrivavano a 1.500 o 3.000 senza alcuna difficoltà e infatti (anche questo non me lo spiegare) digitando qualsiasi nome di artista o argomento presente sul blog, nel campo di ricerca di Google, apparivo sempre nella prima pagina sia per quanto riguarda le immagini sia nella ricerca web. Poi qualcosa è cambiato nel metodo di indicizzazione di Google è tutto è ritornato nella norma, con il basso profilo che compete a un blog come questo. Giustamente.
Ci sono comunque ancora delle misteriose eccezioni: perché se la media delle visualizzazioni quotidiane di quest’anno è stata di circa 600 clic, il 24 dicembre - anche in questo caso non so né come né perché - c’è stato un atipico picco di 2.064 visite.
Prima comunque le cifre erano ben diverse (nel mese di maggio 2012: 66.198 visite e più o meno una cosa del genere in tutto il periodo da marzo a settembre 2012). I post su Dalì hanno fatto incetta di pupille con oltre 25 mila occhiolini il primo e quasi 9.000 il secondo, quello meno rustico e minimalista. Di quelli su Bosch (quattro in tutto) i primi due hanno avuto un’ottima visibilità: con 11 mila e 9 mila occhiate. Ma i colpi di scena più interessanti sono arrivati con Bansky (22.173) e Born to Die di Lana Del Rey (21.573). Eh si, il pop paga.
In ogni caso trattasi di post pubblicati nei primi due anni (2011-2012); nella top ten c’è solo un post del 2013 a fare da eccezione: “L’urlo” con 5.853 visualizzazioni. Di quelli del 2014, ovviamente, non c’è traccia. Forse si potranno vedere tra cinque o sei anni tra i “post più popolari” sempre che io sia ancora vivo e il blog anche.

Per quanto riguarda i miei folli raccontini, che ogni tanto fanno capolino tra una recensione e le opere di un pittore, quello più visto e letto in assoluto è “Visite Notturne” con 1.233 visite.







***

Cap. III 

“Charlie Hebdo”

Qualcuno non ne potrà più di leggere ancora di questa vicenda ma, per quanto mi riguarda, questo è stato uno degli eventi più tristi e brutti della mia vita. Perciò devo ritornare un attimo sull’argomento.
E poi ci vuole sempre un tocco o un cenno su un argomento scomodo, del resto questo blog ha come sottotitolo bochesmalas, ovvero voci (boches) cattive (malas). Qui non si fanno sconti a nessuno, neanche ai tagliatori di teste con il corano in mano e neanche a me stesso.

Questa strage mi ha scosso più di qualsiasi altra cosa avvenuta nell’ultimo decennio per vari motivi: primo perché i terroristi hanno colpito dei giornalisti (cosa impensabile qui in Italia, dove non corrono nessun pericolo), hanno cercato di distruggere le idee, non l'esercito nemico;  secondo, perché sono stato in quella splendida città ancora una volta solo pochi giorni prima.
La satira, per quanto corrosiva, feroce, discutibile o scorretta possa essere, è patrimonio dell’Umanità; una delle poche cose al mondo per cui vale la pena rischiare la vita. Bisogna saper ridere di sé stessi, di tutto e di tutti e chi non gradisce vada pure a fare in culo. 
Da chi non ha il senso dell’umorismo e dell’auto ironia non si può aspettare niente altro che raffiche di kalasnikov e teste mozzate.

In questi giorni ho sentito tante di quelle assurdità a proposito della sensibilità e suscettibilità degli animi nobili e pii dei seguaci dell’Islam radicale. Ma questa gente che prende sul serio anche le cazzate più allucinanti non avrà mai la mia comprensione. I fanatici religiosi nel 2015 non dovrebbero neanche esistere, dovrebbero essere già evaporati come i dinosauri…E invece sono “solo” qualche centinaio di milioni.
Passi che non si gradisca la carne di maiale, e va bene anche che non si possa bere una birra e non si possano raffigurare né persone né animali, tantomeno i profeti. Ma che le donne non possano lavorare, studiare, guidare o fumare o fare il cazzo che vogliono non va bene, ragazzi. Se poi non si può neanche ridere, beh allora andatevene tutti a cagare.
Non nascondo che non ho mai avuto alcuna simpatia per i fanatici di ogni risma, men che meno per quelli di stampo religioso. Ma ora, dopo la strage di Parigi per me hanno proprio smesso di esistere.

‘Fanculo le religioni.

Intanto in Arabia Saudita, dove sta nevicando copiosamente, con una fatwa un boss religioso ha proibito ai bambini di fare i pupazzi di neve.  A molti di questi bambini non capiterà mai più l'opportunità di rivedere la neve, perché non è una cosa che capita proprio tutti i giorni da quelle parti. Non so che pena sia stata riservata ai trasgressori ma non mi stupirebbe affatto se gli rinchiudessero in galera o gli mozzassero le mani.
Ma oggi non voglio aggiungere nulla più sull'Islam, il fanatismo e gli assassini ad esso affiliati. Ci saranno altre occasioni per ritornare sull'argomento in futuro. Sempre che ci sia un futuro.

Comunque, a prescindere dall’incazzo che ancora mi porto dietro, devo ringraziare pubblicamente il Fatto Quotidiano, l’unico giornale che ha avuto il coraggio e la forza di pubblicare l’ultimo numero di Charlie Hebdo in quest’Italia dell’informazione timida, timorosa e titubante, se non complice e in malafede. Diffondere il verbo di Charlie in questo momento è una priorità assoluta, se piacciono o no quelle vignette non ha alcuna importanza.

Sarà pure un caso ma è anche l’unico quotidiano che leggo. Grazie a Il Fatto.






Grazie a tutti.

Tout est pardonné.

Buon compleanno anche a voi.

8 commenti:

  1. I numeri a volte sono freddi, non mentono, ma bisogna utilizzarsi e non lasciarsi intimidire da loro.
    Io non ho risposta al perchè continuare a scrivere, ad investire tempo. Per certo so che ci sono tante attività più concrete e più utili che lo scrivere un blog. Ma se si scrive con intelligenza, un piccolo servizio forse lo facciamo anche noi.
    Personalmente credo non ci si debba lasciare risucchiare da un distorto meccanismo di accunulu / quantità / presenzialismo virtuale. Parliamo troppo e ci parliamo addosso, credo che a tanti, forse a tutti, farebbe bene ogni tanti fermarsi ad ascoltare, porsi dei limiti, darsi equilibrio. Magari semplicemente riorganizzando vecchio materiale o dedicando più tempo a leggere, diffondere e commentare articoli di altri. Io preferirei 100 visite in meno e qualche commento o feedback in più, oercge, alla fine, chi c'è poi dietro quei numeri? C'è un mouse, c'è un lettore, ci sono software che scartabellano i blog senza nessuno che legga realmente?
    L'unica vera presenza certificata sta nell'interazione, quella va perseguita e magari in quella si trova pure qualche motivo in più per continuare...

    Io per il tuo blog già mi vedrei, che so, "108 microrecensioni sottoterra"; così per dare ordine e struttura a tutti quegli scritti in un unico file, con un indice, un sommario un inizio, una fine...non tanto per autocompiacimento, quanto perchè tutto sommato la vita è lunga, magari tra 20 anni riprendi quel file in mano...come aprire un vecchio album di foto. Ma forse è solo una mia fissa.

    Comunque sia: AUGURI!!

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  2. Grazie Evil!
    Che dire...Hai ragione su tutti i fronti.
    A me i numeri piacciono anche se non significano praticamente nulla; non so perché ma mi affascinano e infatti questo tipo di post che pubblico in occasione del compleanno del blog sono solo una scusa per dare i numeri. Per i lettori hanno un'utilità pari a zero.
    L'idea di raccogliere le recensioni è molto stuzzicante...L'unico problema è che sono pigro. Il mio blog è come me: confuso, con le idee accatastate e pieno di polvere. Poi c'è il fattore tempo, o meglio la mancanza del tempo: il lavoro ufficiale, la famiglia e tutto il resto non mi lasciano molto spazio per scrivere e raccogliere le idee. Non riuscirei mai a portare avanti tanti progetti e iniziative come fai tu.
    Per quanto riguarda i commenti, cerco di fare il possibile ma tante volte che trovo un articolo interessante in un altro blog (anche nel tuo bellissimo scrigno ricolmo di leccornie) spesso mi dimentico di ripassare a scrivere. I miei ultimi neuroni sono emigrati in altri lidi da tempo, ormai.
    Quando posso cerco (e cercherò di farlo ancora di più nel futuro) di ripostare articoli, link dei diffondere iniziative sia tue o di Massi, Bart, mr.Hyde, Jen D. e tutti gli altri.
    L'aspetto social, però, non è mai stato il mio forte...Sono troppo distratto, discontinuo e forse anche inaffidabile...(e un po' folle). Per questo non ho un profilo Facebook, G Plus, Twitter o YouTube e in passato ho rifiutato molte allettanti offerte di aspiranti collaboratori per il blog. Sono un solitario.

    Grazie mille Evil, un abbraccio.

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  3. Siamo come dei Clint Eastwood della rete, solitari e individualisti, almeno io mi vedo così. Il mio blog narra di artisti a cui non frega un cazzo di niente a nessuno, se non a pochi amici, ma fosse anche uno solo a leggermi, so che ne varrebbe la pena. Scrivi di musica troppo di nicchia, anche se accessibile ai più, mi hanno detto. Beh, io vado avanti così, e non potrei rinunciarvi per niente a quel piccolo spazio che nel parlare di musica, parla anche di me stesso.
    Solitario e Mod, questo sono io.
    Auguri e un abbraccio.

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  4. Grazie mille Harmonica,
    Siamo sulla stessa barca, anche io scrivo di musica e artisti di nicchia, per pochi intimi. Cercherò di venire più spesso nel tuo bellissimo blog.
    Saluti e un abbraccio da un altro solitario.

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  5. Auguri a un solitario e folle. Gli unici con cui vado d'accordo.Se guardassi i miei striminziti, ma striminziti numeri, il mio blog lo dovrei chiudere da subito. resisto grazie a voi pochi ma buoni, che mi venite a trovare. mi cullo che nonostante tutto farà anche piacere a qualcuno leggere le mie storie,di diseredati,miserabili e perdigiorno. comunque sia speriamo bene.... un abbraccio fratello

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    1. Grazie di cuore fratello!
      Eh si, se i grandi numeri dovessero sempre corrispondere a grandi contenuti il tuo blog dovrebbe avere decine di migliaia di visite al giorno...e forse anche dovrebbe rientrare tra le materie di studio a scuola. È puro cibo per la mente.
      Ma i numeri non sono mai giusti....anzi sono proprio stronzi per natura.
      In ogni caso ce ne freghiamo ....fanculo i numeri.
      Un abbraccio anche a te fratello.
      Grazie

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  6. sei cosi' gentile che arrossisco. certo fanculo ai numeri, specialmente ai numeri uno.....

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    1. È quello che penso veramente, fratello.

      Giusto: fanculo i numeri e soprattutto i numeri uno!

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