Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

sabato 7 giugno 2014

Per un pugno di note: le canzoni che ti cambiano la vita


Ci sono canzoni che sembrano incise nel corredo genetico di alcuni esseri umani; vanno a fissarsi sui recettori giusti (quando li trovano) e non li abbandonano più per tutta la vita.
L'unico problema è che questo "effetto collaterale" non è uguale per tutti, anzi tutt'altro: le stesse sequenze di note, le stesse melodie, gli stessi accordi, hanno effetti completamente diversi su ognuno di noi. Certo, si possono trovare dei simili, a due o più zampe, che percepiscono le stesse buone vibrazioni ma, in fondo, non è un evento così comune. Più spesso, infatti, una canzone che trova alloggio fisso nella poltiglia grigia di qualcuno, viene lasciata sulla porta da qualcun altro o addirittura sfrattata senza pietà da altri, se non rivenduta al mercatino dell'usato.
Beh, siamo tutti diversi... Fortunatamente.
Le canzoni sono miliardi e ognuno ha le sue.
Di solito quelle che rimangono per tutta la vita sono quelle che si incontrano durante l'età dello sviluppo quando, una volta formato l'ammasso di cellule, si rifiniscono i particolari, il carattere e si mette ordine tra le influenze del mondo esterno. In quel periodo della vita si è più ricettivi verso gli stimoli esterni, verso la musica che viene propinata dai fratelli maggiori (più raramente dalle sorelle) o da qualche programma radio. In qualche caso l'influenza può arrivare dagli ascolti degli amici, fidanzate o semplici conoscenti. Qui il fascino dell'ignoto ha la sua importanza. Il richiamo di suoni sconosciuti o semplicemente diversi ti può cambiare la vita. Oppure no.
Poi ci sono le canzoni che si legano indissolubilmente a determinati periodi della vita, a storie d'amore o anche a qualche piacevole (o spiacevole) evento.
Ci sono anche persone sfortunate che hanno il primo approccio con la musica attraverso la televisione e la radio commerciale. In questi casi è inevitabile essere conquistati da musichetta leggera, leggera e inconsistente e da canzonette che hanno lo stesso peso specifico di un bicchiere d'urina.
Queste persone sfortunate finiscono per avere lo stereo pieno di Baglioni, Ramazzotti o, se proprio gli va bene, Vasco Rossi.
Difficilmente nelle loro collezioni di dischi potete trovare jazz, blues, musica classica, rock, Bob Dylan, Lou Reed, i Pink Floyd o gli Stones. Figuriamoci punk rock o heavy metal.
Purtroppo per loro non si può fare niente per aiutarli...la malattia ha avuto la meglio sulle loro difese immunitarie.

Io, invece, ho avuto la fortuna di avere un fratello maggiore che ascoltava i Led Zeppelin, Lou Reed, David Bowie, i Roxy Music, i Deep Purple, i Black Sabbath e i Sex Pistols. 
Ovviamente quei dischi (pochi) che giravano di continuo sul piatto mi sono rimasti impressi, tanto che li ho riacquistati quando lui se li è portati via. Poi, con il tempo e l'assemblaggio dei vari mattoncini che formano il carattere e i gusti, ho differenziato l'offerta per le mie orecchie e sono arrivati i miei dischi.
Il primo, come ho già scritto miliardi di volte, è stato il 33 giri "Damned Damned Damned" dei Damned, un bel po' di anni dopo la sua pubblicazione. Poi sono arrivati i Ramones (Leave Home e End of the Century, per primi), Joe Jackson (Beat Crazy), i Devo (Freedom of Choice) e il 45 giri di "Heart of Glass" di Blondie.
In quegli anni mi sfogavo con i programmi radiofonici che trasmettevano rock e new wave, con qualche rivista musicale come Ciao 2001, Rockstar e il Mucchio. Sino all'avvento di Rockerilla, quando tutto è cambiato e sono arrivati i Bauhaus, gli UK Decay, i Joy Division, i Cramps e i Discharge.


Per acquistare un vinile, anche un piccolo 45 giri, dovevo rinunciare alla merenda a scuola: gli spiccioli servivano per cose più serie di un bel panino con salame. Nonostante la fame...


Le canzoni che mi giravano in testa allora sono ancora qui con me e difficilmente mi abbandoneranno. In quel periodo ronzavano continuamente nelle mie orecchie: Bela Lugosi's Dead dei Bauhaus, Decontrol dei Discharge, Sick Boy dei G.B.H, Six Pack e Rise Above dei Black Flag, California Uber Alles dei Dead Kennedys, Nasty Nasty dei 999, Shake Some Action dei Falmin' Groovies, No Fun e The Passenger di Iggy Pop, I'm the Man di Joe Jackson, Lucky Number di Lene Lovich e Vicious di Lou Reed.



























Poi sono arrivati "In The Flat Field" e "Mask" dei Bauhaus, i grandiosi Joy Division, "Song and Legend" dei Sex gang Children," il primo album dei Southern Death Cult, i 45Grave, ma anche gli Specials, i Selecter e i Madness.
Mask con la sua copertina gatefold era uno spettacolo, lo aprivo e riaprivo decine di volte al giorno ed era una goduria assoluta ascoltare Hair of the dog, The Passion of Lovers e Hollow Hills. Si era aperta una finestra su un mondo nuovo e sconosciuto. La vicenda divenne irreversibile.
The Smiths, Magazine, Misfits, Richard Hell, The Stranglers, PIL, Siouxsie and the Banshees, Skids, The Jam, XTC e i favolosi Cure di "Seventeen Seconds."
























Arrivò il punk, il post-punk, la darkwave e quant'altro a cambiare il mio piccolo mondo e anche quello di qualche altra persona. Essere in pochi può essere piacevole, ma non essere soli è fondamentale. 
Durante il servizio militare (ebbene si mi è toccato anche quello) avevamo a disposizione solo pochi dischi (o meglio, cassette): The Queen is Dead degli Smiths, The Wall dei Pink Floyd, Solitude Standing di Suzanne Vega, David Bowie e il primo album degli Stooges.

Born to Lose...




















Dopo arrivò l'heavy metal, il black metal, il death metal, il grind, l'hardcore...e ritornò ancora una volta l'hard rock, il glam, il rock e di nuovo il punk, il dark, l'elettronica e il post punk, in un susseguirsi infinito di grandi canzoni ed emozioni andata e ritorno. I Rome, i Kirlian Camera, i Death in June...





Gli album che (mi) hanno cambiato la vita:



















































































Ce ne sarebbero tanti altri, ma li potete trovare seguendo i link più sopra.




Grazie.

6 commenti:

  1. Godimento per gli occhi e le orecchie!.Fai conto che ascoltavo la stessa musica del tuo fratello maggiore...

    RispondiElimina
  2. Grazie infinite mr.Hyde e...complimenti per i tuoi gusti!

    RispondiElimina
  3. Leggere In siciliano(alla montalbano fa niente) ...Ant,uno tosto è.(moltissime affinità con i tuoi dischi)

    RispondiElimina
  4. Grazie fratello, sono felice per le affinità!

    RispondiElimina
  5. parecchia carne al fuoco, persino troppa per un post solo :)

    tra i pezzi che non conoscevo, mi gasa born to lose di johnny thunders. potrebbe diventare un mio nuovo inno personale! :D

    RispondiElimina
  6. In effetti hai ragione: in origine dovevano essere due post, uno sulle canzoni e uno sugli album ma poi, sai com'è siamo in periodo di spending review e ho deciso di mettere tutto insieme.
    Mi associo su quanto dici su Born to Lose...
    Un saluto!

    RispondiElimina