Lasciate ogni speranza o voi che entrate

Bochesmalas

mercoledì 9 ottobre 2013

Chi ha orecchie per intendere...


Scrivere in un blog ha i suoi lati positivi, anche se in questo momento, a dire la verità, non me vengono in mente poi così tanti. Ci sono, però, anche alcuni lati negativi e, questi ultimi, si fanno sentire abbastanza spesso. Tra le altre cose, oltre al calo di lettori o ai problemi di visibilità sui motori di ricerca e simili stupidaggini, ci sono i momenti di periodico inaridimento della materia grigia quando ci si ritrova a scrivere senza avere più inchiostro, né idee, né voglia, solo perché bisogna farlo.
E quando le idee latitano (oppure sono troppe e non si sa come gestirle) si ricorre al tema libero: si inizia a scrivere e, prima o poi, qualcosa viene fuori. Nel bene e nel male.
Nel mio caso, quando le cellule cerebrali evaporano, preferisco rivolgermi ai consigli dell'apparato uditivo, dato che è la musica la mia principale fonte d'ispirazione e, conseguentemente, lo è anche di questo piccolo blog malconcio.
Non che gli altri sensi non abbiano importanza, anzi tutt'altro, ma, forse, richiedono più tempo e concentrazione. La musica e i suoi accessori (orecchie, stereo, cd, vinile o mp3) invece, richiedono meno fatica, dato che Lei, la musica, è sempre lì al suo posto, quando si è coscienti e in forma smagliante come quando le batterie sono scariche e la testa è vuota.
In un periodo in cui il vinile sta ritornando alla grande con tantissime nuove produzioni e interessanti ristampe, la cosa più semplice (e gratificante) è estrarre un bel vinile dalla sua casetta di cartone, poggiare la puntina sul primo solco e, dopo i vari scric e scroc di rito, godersi un po' di musica, preferibilmente spalmati sul divano con una bella birra fresca in mano.




Per quanto riguarda la materia prima (la musica, ovviamente) è solo questione di gusti per creare il climax adeguato alle circostanze.
Tra le nuove uscite si trovano tanti ottimi dischi interessanti e per quanto riguarda i classici si va sul sicuro, senza correre rischi né richiedere sforzi supplementari alla centralina di comando dell'organismo.
Tra i nuovi album che stanno girando nel mio stereo vorrei segnalare lo splendido gothic country di Daughn Gibson nel bellissimo "Me Moan" edito dalla Sub Pop; il nuovo album dei Carcass (Surgical Steel) inaspettato e sorprendente ritorno dei maestri del death-grindcore da sala operatoria; il secondo album dei Death Wolf, del quale troverete una piccola recensione più sotto; il nuovo, bellissimo, Fintroll, Blodsvept, o il garage punk scanzonato di Hunx and His Punx di "Street Punk."
Per quanto riguarda la riscoperta di dischi che hanno qualche anno sulle spalle ma non li dimostrano:
in questi giorni il mio stereo non può fare a meno del mitico "Screams from the Gutter" dei Raw Power, sia in versione vinile bianco trasparente sia in formato cd, la bomba crust-hardcore-black metal degli Impaled Nazarene "Suomi Finland Perkele" o l'ottimo hardcore evoluto dei maestri Negazione di "Little Dreamer."
Tra le altre cose più recenti non posso non citare "True North" dei Bad Religion, che più lo ascolti e più guadagna punti, o l'ultimo parto degli Editors, The Weight of your Love, che per quanto sia il disco più pop e accessibile della loro carriera, riesce sempre a trasmettere buone vibrazioni.
Assolutamente da non sottovalutare anche il recente "Pura Vida Conspiracy" dei Gogol Bordello: esplosivo e divertente e anche più punk rispetto ai dischi precedenti.
Poi, ci sono le mie recentissime scoperte (mea culpa: ignoravo la loro esistenza sino a poco tempo fa, lo devo ammettere) Unkind, Wolfbrigade, Okkultokrati, e Haust, tutti e quattro autori di discografie di qualità eccelsa in ambito punk-crust-d-beat-hardcore (per i primi due) o black metal-punk della scena norvegese Black Hole Crew (per quanto riguarda gli ultimi due).
A proposito della nostra amata-odiata italietta dell'amnestia pro-berlusconi in procinto di essere presentata sotto mentite spoglie, tra le altre ottime cose made in Italy, vorrei segnalare ancora una volta il punk-hc-crust-d-beat dei bravissimi Holy di "The Age of Collapse," il grindcore esplosivo degli stupefacenti Death On/Off e il nuovo disco degli Australasia, Vertebra, presto su queste pagine...




Gli ascolti di questi ultimi giorni che hanno fatto nascere questo post atipico:

Death Wolf - II Black Armoured Death
Death On/Off - Reality is Obscene
Carcass - Surgical Steel
Gehenna - Negotium Perambulas in Tenebris
Subhumans - The Day the Country Died
Daughn Gibson - Me Moan
Meanwhile - The Road to Hell
Off - First Four Eps
Dayglow Abortions - Out of the Womb
Mansters - Mansters EP
Hunx and his Punx - Street Punk
Direct Control - Farewell
Hellshock - Shadows of the Afterworld
Sect - Sect
His Electro Blue Voice - Ruthless Sperm
Haust - No - Powers of Horror
Arctic Flowers - Procession EP
Disiplin - Disiplin
Converge - All We Love We Leave Behind
Okkultokrati - Snakereigns
Fintroll - Blodsvept
Savages - Silence Yourself
Power Trip - Manifest Decimation
Impaled Nazarene - Soumi Finland Perkele plus Motörpenis EP
Wolfpack - Lychantro punk
Wolfbrigade - Damned
Disfear - Live the Storm
Unkind - El Mitään - Pelon Juuret - Harhakuvat
Gogol Bordello - Pura Vida Conspiracy
Jingo De Lunch - Axe to Grind
Black Sabbath -13
Satyricon - Satyricon
Raw Power - Screams from the Gutter
Negazione - Little Dreamer
Bad Religion - True North
Editors - The weight of your love
Blue Cross - Conspiracy


 Death Wolf - II Black Armoured Death


Black Armoured Death è il secondo disco dei Death Wolf, il primo su Century Media, e segue l'ottimo album omonimo pubblicato nel 2011. Per chi non li conoscesse, questi quattro loschi figuri svedesi sono la stessa band chiamata Devils Whorehouse (3 ottimi dischi all'attivo: The Howling nel 2000, Revelation Unorthodox nel 2004 e Blood & Ashes nel 2009) nata come cover band dei Misfits, Samhain e Danzig, poi evolutasi lentamente, inserendo sempre meno cover in scaletta e affinando uno stile più personale, con pezzi originali e una maggiore incidenza della componente metal nel contesto punk, hardcore e horror punk. L'evoluzione era già giunta a buon punto con l'ultimo capitolo a nome Devils Whorehouse, ma ha trovato la giusta alchimia con il primo Death Wolf.
La notorietà della band, nelle sue diverse incarnazioni, si deve, oltre alla buona qualità della proposta musicale, ovviamente, alla presenza nelle sua fila del chitarrista dei Marduk, Morgan Håkansson, qui in veste di bassista. Già dalle origini, con la prima pelle, erano una sorta di creatura ibrida composta da metallari che suonavano punk (e si sentiva) ora, con il secondo disco a nome Death Wolf, il metal nelle sue forme più estreme (doom e black) si sposa alla perfezione con il punk, l'hardcore e il crust.
La presenza dell'ombra di Danzig, in tutte le sue forme, diviene meno ingombrante, pur facendo capolino di tanto in tanto, e il disco funziona alla perfezione. 
L'atmosfera che si respira è cupa e claustrofobica; ci sono passaggi cadenzati, oscuri e opprimenti, momenti atmosferici ma, soprattutto, feroci assalti crust-hardcore assolutamente devastanti.
In ogni caso la bellezza di questo disco sta nella varietà della proposta, nel continuo viaggiare tra ritmiche punk e pericolose decelerazioni doom.
Un gran bel disco, nero come la pece...






Presto su queste orecchie…ehm…pagine: Gary Numan - "Splinter"



E il nuovo Motrohead "Aftershock"





4 commenti:

  1. Ottimo post come sempre! Per quanto concerne la presenza dei lettori sul mio blog, me ne frega poco, o meglio, nulla. Scrivo per me stesso, poi se qualcuno è intrigato dai miei pensieri mi fa veramente piacere. Ho notato che una buona fetta di blogger non ti seguono se non li segui prima tu, gli lasci un commento o gli lecchi il culo. No grazie. Ho eretto il mio "muro" :)

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  2. Grazie mille!
    Ovviamente, sono assolutamente d'accordo con te.... Quello che non capisco (e le cose che non capisco un po' mi preoccupano, anche se si tratta di cazzate) è invece il mistero dell'indicizzazione dei motori ricerca: mi sembra strano passare da 3000 a 300 visite al giorno d'improvviso...Non che questo sia importante, anzi, ma è comunque strano...:)

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  3. Questi indici spesso e volentieri non sono attendibili e seguono un meccanismo difficilmente comprensibile (per noi umani). Pazienza :)

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